Apertura agli alleati del centrodestra anche in chiave provinciale e attacco frontale al Movimento Cinque Stelle. La Lega cavalca l'effetto Umbria e l'onorevole Francesca Gerardi, coordinatrice provinciale del partito, fa il punto della situazione.
Non si nasconde la Gerardi e dice: «La vittoria in Umbria era attesa naturalmente, ma credo che nessuno potesse prevedere le proporzioni, i numeri, le percentuali. Tutti elementi che delineano un quadro politico chiaro: gli elettori vogliono il centrodestra al governo: delle Regioni, del Paese, dei Comuni. Ovunque».
Aggiunge la parlamentare del Carroccio: «Matteo Salvini a piazza San Giovanni ha voluto sul palco con lui Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. C'è unità di intenti nella coalizione, evidente il cambio di passo che c'è stato. I dati dell'Umbria dicono tre cose: la fine politica del Movimento Cinque Stelle, il fatto che il Pd ha retto (anche se ha perso qualcosa) e la circostanza che il centrodestra è largamente maggioritario. Abbiamo espugnato una roccaforte storica della sinistra, con un distacco di venti punti percentuali. Siamo una coalizione seria e matura».
In provincia di Frosinone si può declinare il risultato delle regionali in Umbria? Rileva Francesca Gerardi: «Agli alleati diciamo che le nostre porte sono spalancate, ma che ci aspettiamo scelte serie e coerenti sull'intero territorio. Lo dico con un esempio: se facciamo un accordo per le comunali, poi non è che sugli enti intermedi si possono fare alleanze diverse. O addirittura raggiungere delle intese trasversali con la sinistra o con esponenti autorevoli del Partito Democratico».
Chiediamo a Francesca Gerardi: il riferimento è a Fratelli di Italia e Forza Italia? Rileva la Gerardi: «Noi intendiamo guardare avanti e quindi ci aspettiamo quanto auspicato da questo momento in avanti. Il messaggio è semplice: o si sta insieme sempre o non si sta insieme mai. I risultati che stiamo ottenendo dicono che il modello nazionale e quello regionale devono essere calati pure sul territorio della provincia di Frosinone. Siamo maggioritari nel Paese». Poi l'attacco frontale al Movimento Cinque Stelle. Argomenta Francesca Gerardi: «In provincia di Frosinone hanno eletto tre parlamentari. Ma francamente non si erano visti prima e sono letteralmente spariti dalla scena politica provinciale adesso.
Non ricordo una sola azione politica dei Cinque Stelle che abbia lasciato il segno in Ciociaria. D'altronde i pentastellati hanno mostrato il loro vero obiettivo dopo la crisi di agosto: restare asserragliati in quel Parlamento che volevano aprire come una scatola di tonno. Hanno il terrore di elezioni politiche anticipate, perché sanno bene che non sarebbero rieletti. Stessa impalpabilità sul territorio degli esponenti regionali del Pd, compreso il presidente Nicola Zingaretti.
I consiglieri regionali dei Dem si notano solo per due cose: il taglio dei nastri e i giochi di Palazzo per non andare ad elezioni anticipate anche alla Regione».