La decima edizione della Leopolda si è aperta dopo che Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva, aveva detto che «quota 100 è ingiusta e va abolita». Aprendo l'ennesimo fronte nei confronti del presidente del consiglio Giuseppe Conte, che invece ha ribadito come la misura è un pilastro della manovra economica e non si tocca. La tre giorni è subito entrata nel vivo. Per quanto riguarda la provincia di Frosinone sono presenti Valentina Calcagni e l'ex senatrice del Pd Maria Spilabotte. Ma non mancano sorprese.
L'emozione di Spilabotte
«Quella di quest'anno è la mia quinta Leopolda consecutiva, la prima senza la tessera del Pd in tasca. Coerente con la mia storia personale, senza salire o scendere dal carro. Ma trainandolo. Le certezze sono le stesse di sempre: amici che condividono un percorso politico, pensando soprattutto ai giovani, ad una nuova classe dirigente. Un percorso che inizia dal presente ma che si proietta nel futuro. L'emozione è tanta e le "farfalle" nello stomaco si sentono. A Firenze nasce un nuovo partito che avrà vita lunga.
Sarà decisivo per l'Italia e con un grande orizzonte davanti: altro che yogurt a scadenza ravvicinata. L'orizzonte è quello dell'Italia 2029, con una programmazione di dieci anni. Dal punto di vista professionale sto spesso in Cina: fermo restando che parliamo di esperienze politiche completamente diverse, sul piano della programmazione però l'orizzonte è comunque quello di dieci anni. Dalla Leopolda Italia Viva uscirà con un'organizzazione forte, ramificata e radicata. Tanti amministratori e molte persone si stanno avvicinando.
Aggiungo che non ci sono posti di prima classe, soltanto di terza. Tutti dovranno rimboccarsi le maniche, stando fra le gente. Si punterà sulla competenza e sul merito. Non temiamo la concorrenza di chi è più bravo, come invece succede negli altri partiti. Neppure avranno diritto di cittadinanza veti o altre cose del genere». Il messaggio di Maria Spilabotte è chiaro: chi vuole entrare adesso o dopo a far parte del progetto di Renzi, farà il suo ingresso dal retrobottega e si metterà in fila. Big compresi.
Calcagni traccia la rotta
Valentina Calcagni con Matteo Renzi c'è da sempre. Argomenta: «La nostra battaglia è contro ogni forma di sovranismo e populismo. L'Italia è un Paese meraviglioso che merita di tornare a crescere, che merita speranza e futuro. Oltre che un ruolo centrale in Europa. Ho difeso e rivendicato le politiche del Renzi presidente del consiglio, quando la corsa era a prenderne le distanze. Ho attivato le firme per lo ius culturae convinta della necessità di costruire un modello di integrazione che funzioni davvero.
Mi sento a casa, alla Leopolda mi sono sempre sentita a casa. L'edizione numero 10 dà il via a Italia Viva, un partito dove viene esclusa sin dal principio ogni logica di corrente. Si aderisce al progetto riformista, si condividono le idee che sono i veri mattoni di una casa aperta a nuove energie. Perché per noi il partito non è fine a sé stesso, il partito è uno strumento per servire la politica e il Paese. I nostri temi sono la tutela dell'ambiente, il lavoro, la scuola, le infrastrutture, l'innovazione tecnologica, la ricerca, la parità di genere. Siamo sicuri di aver imboccato la strada giusta e andremo avanti in questo modo».
C'è Pompeo. Francesco
Alla Leopolda c'è anche Francesco Pompeo, nipote di Antonio, presidente della Provincia e sindaco di Ferentino, uno dei big locali del Partito Democratico.
Francesco Pompeo, invece, è uno dei leader della "Generazione Millennials", molto cara a Matteo Renzi. Quella formata da ragazzi di età compresa dai 15 ai 30 anni. Molto impegnato anche nella decima edizione della Leopolda, insieme ad Arianna Furi.
Da tempo Francesco Pompeo è una delle colonne portanti dei Millennials di Matteo Renzi. Chissà se stavolta però non si verifichi il percorso inverso. Cioè che possa essere lo zio, Antonio Pompeo, a seguire il nipote in Italia Viva di Matteo Renzi. Antonio Pompeo è rimasto nel Pd, almeno per il momento. Ma in una recente intervista a Ciociaria Oggi ha lanciato messaggi chiari di vertici Dem. In futuro potrebbe succedere qualunque cosa.