Un pranzo al ristorante Osteria Santa Lucia. Impossibile non notarli: Domenico Alfieri (segretario provinciale del Pd e sindaco di Paliano) e Francesco De Angelis (leader di Pensare Democratico e presidente del Consorzio Asi). Hanno parlato a lungo, con un tasso di concentrazione elevatissimo. Sul tavolo, oltre alle prelibatezze del menu, un tema politicamente pesantissimo: il futuro assetto del Partito Democratico in provincia di Frosinone.

Evidente che Domenico Alfieri sarà il protagonista principale di un traghettamento necessario, perfino probabilmente sul versante generazionale. L'obiettivo è quello della celebrazione del congresso provinciale. Verosimilmente si terrà entro la fine dell'anno. Oppure a gennaio.

Lo schema è quello dettato dal segretario nazionale Nicola Zingaretti: unità e protagonismo di tutti. Dal segretario all'ultimo iscritto. Si è aperta una fase nuova e il patto tra De Angelis e Alfieri rappresenta il primo tassello. Sicuramente i due hanno definito il percorso. Si tratta di lavorare per accompagnare l'intero partito ad una fase diversa. L'imperativo categorico è valorizzare tutti.

A stretto giro di posta ci sarà un primo summit. Domenico Alfieri guiderà questa fase, come del resto ha fatto con il partito da gennaio 2018, quando è subentrato a Simone Costanzo. Sarà lui a tracciare il perimetro, sia politico che organizzativo. Naturalmente Francesco De Angelis eserciterà un proprio ruolo, avviando una serie di incontri con tutti i big provinciali dei Democrat.

Il primo faccia a faccia, quello più "pesante" sul piano politico, sarà con Antonio Pompeo, presidente della Provincia, dell'Upi Lazio e sindaco di Ferentino. Oltre che leader di una componente diversa da quella di Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. La stella polare è quella dell'unità del partito. Un elemento fondamentale per Zingaretti, specialmente in un momento nel quale occorre fare i conti con la scissione di Matteo Renzi.

Le priorità possono essere sintetizzate in tre punti: 1) tenere tutti n campo; 2) valorizzare le diverse risorse del partito; 3) aprire ai giovani. De Angelis e Alfieri sono perfettamente consapevoli che si tratta di un momento cruciale.

Sullo sfondo si profila un'operazione sul tipo del "modello Buschini", quello che venti anni fa portò alla guida del partito l'allora giovanissimo presidente del consiglio regionale del Lazio. Un passaggio egualmente delicato, che in quel momento fu guidato sempre da Francesco De Angelis e da Luciano Gatti. Da settimane il nome in pole position per la segreteria provinciale del Pd è quella di Luca Fantini, leader regionale dei Giovani Democratici. Vedremo quali saranno i passaggi e i tempi. Ma appare evidente che il pranzo tra Francesco De Angelis e Domenico Alfieri rappresenta il passaggio del Rubicone. Il dado è tratto. Ora si va avanti.