Colpo di scena in Consiglio comunale. Il sindaco Caligiore apre l'assise con una dichiarazione fuori "scaletta" comunicando la seconda defenestrazione dell'assessore e vicesindaco Fiorella Tiberia. E subito dopo Marco Corsi esce dalla maggioranza, pur rimanendo seduto sulla poltrona di presidente del Consiglio.

Nella giornata di ieri Roberto Caligiore ha firmato il decreto numero 12 con cui ha reso nota la decisione di revocare a Fiorella Tiberia le deleghe alle politiche sociali, integrazione socio-culturale e Ater oltre a quella di vice sindaco che le era stata affidata dal primo cittadino dopo i venti di crisi soffiati a novembre scorso a Palazzo Antonelli, quando la stessa Tiberia aveva puntato i piedi, insieme al suo gruppo "Rispetto del voto", per sedere sull'ambita poltrona costringendo alla rinuncia al vicariato l'assessore Mario Sodani per scongiurare la caduta del "Caligiore quater". Incarichi però che, a detta di molti, non avevano dato nuova verve e incisività all'azione amministrativa di Tiberia.

Ieri la doccia gelata del ritiro della delega da parte del primo cittadino durante l'assise, assente ovviamente la diretta interessata, quindi l'intervento immediato di Marco Corsi: «Prendo atto del mutamento e della nuova situazione politica. Quello che sta accadendo negli ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti». Ringrazia quindi Tiberia «ricordando i consensi elettorali apportati alla coalizione di Caligiore nelle varie tornate elettorali».

E poi aggiunge: «Le riflessioni dopo l'ultimo consiglio dove avevo rimarcato che avrei votato in assise di volta in volta secondo coscienza, davanti a un assetto politico mutato in direzione dualistica mi portano a dichiarare con serenità che non mi sento più parte integrante di questa maggioranza», afferma Corsi passando il Rubicone. E conclude: «Al momento ciò non influenzerà il mio ruolo come presidente del Consiglio. Rimarrò garante di tutta l'assise».

Corsi esce, così, dalla maggioranza rimanendo al suo posto in Consiglio. Nonostante il regolamento non permetta una discussione in aula, dopo le dichiarazione iniziali del sindaco il dibattito politico ha preso il sopravvento. Il primo a parlare è stato Marco Mizzoni di Patto civico che, ribadendo la fiducia del gruppo a Caligiore, ha attaccato frontalmente la Tiberia definendola "il vice sindaco fantasma" e aggiungendo: «Spero di non vederla più, politicamente parlando, né in quest'amministrazione né in altre».

Un nuovo capitolo, dunque, si apre a Palazzo Antonelli a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative, con i rumors di questi ultimi mesi che danno la Tiberia vicina al candidato a sindaco "in pectore" Marco Corsi.

A margine del Consiglio comunale il sindaco Caligiore ha commentato: «Voglio ringraziare Fiorella Tiberia per il lavoro svolto in questi anni come assessore alle politiche sociali e ultimamente come vicesindaco. Lavoro svolto sempre nell'interesse della cittadinanza e con quelle caratteristiche di serietà e dedizione che sin dall'inizio contraddistinguono l'operato di quest'amministrazione. Ho potuto valutare e ponderare la sua azione politico-amministrativa in questi ultimi tempi, constatando che si era affievolito il rapporto fiduciario che deve esserci e che reputo sia alla base del legame tra gli assessori e la propria maggioranza». Su Marco Corsi il sindaco ha taciuto. Al momento.