La tensione con i vertici del movimento a livello nazionale era già nell'aria da tempo. Troppe le promesse disattese su battaglie storiche dei 5stelle. Fernando Fioramonti, che soltanto poco più di un anno fa era entrato in consiglio comunale con un quasi 13% dei voti, centrando molti più consensi della lista 5Stelle, ha preso una decisione dolorosa. Ma ponderata. Addio a Di Maio.

L'addio
Fioramonti ha denunciato la sua profonda delusione per aver creduto nel M5S. «,Nel prossimo consiglio utile - ha dichiarato - formalizzerò la mia uscita dal gruppo cinque stelle. Ma 1620 voti mi spingono a non uscire dalla politica perchè ho preso un impegno con la città, ed intendo portarlo a termine. Perché la politica senza senso di responsabilità non è utile alla nostra città». Nessun riferimento a fatti locali.
Le bordate sono state tutte per i vertici nazionali ai quali ha ricordato le promesse non mantenute. «Dal brusco ridimensionamento dei fondi per il reddito di cittadinanza (i 17 miliardi di tagli che si dovevano fare?) - ha ricordato - alla posizione politica sul TAV (decisione del governo scaricata sulle camere sapendo che tutti gli altri avrebbero votato a favore) o sulla TAP come della stessa ideologia anti obbligo sui vaccini (non se ne parla più)». Una delusione e amarezza che nasce dalle scelte nazionali. «Addirittura - prosegue Fioramonti - il compromesso c'è stato anche sull'idea politica di base del Movimento che si è sempre posto come apartitico, né di destra e né di sinistra ma poi, nel falso nome del contratto di governo, ha avvalorato scelte anti-democratiche oltre che avvalorare la propaganda governativa e non la politica del fare».
Le prime reazioni
La decisione non poteva non provocare un dibattito che, con la prudenza ed i toni soliti dei 5S, sta montando sul web. Alcuni sono stati chiari: "sei stato votato con i voti del Movimento, devi dimetterti!". Dopo il lusinghiero risultato alle comunali del 2018, il gruppo si è sfaldato. Addirittura è nato un secondo Meetup, acceso antagonista dello stesso Fioramonti. Sul futuro prossimo non c'è chiarezza, come del resto nella restante minoranza . Fratelli d'Italia potrebbe annettere due o tre degli attuali consiglieri di opposizione, da Gianluigi Ferretti ad Antonio Necci senza escludere Valeriano Tasca, determinando una nuova geografia foriera di novità anche eclatanti.