Proseguono i botta e risposta in casa Forza Italia. Gianluca Quadrini, vicecoordinatore regionale, non usa mezzi termini. Risponde al coordinatore provinciale Tommaso Ciccone che lo aveva invitato, così come fatto per il suo incarico, a chiedere anche le dimissioni del coordinatore regionale Claudio Fazzone.
«Non ho bisogno di chiedere nulla a Fazzone - afferma Quadrini - Perché lui, anche quando ha avanzato critiche, non ha mai detto di voler uscire e per la verità non ho neppure più bisogno di chiedere a Tommaso Ciccone di dimettersi».

Quadrini parla del documento elaborato da Forza Italia. Questo, in sintesi, il testo: «Il coordinamento di presidenza prende atto della costituzione dell'associazione Cambiamo promossa da Toti, che nasce su presupposti divisivi e con finalità incompatibili con l'iniziativa politica di FI.

Si ritiene quindi che, obbedendo a un principio di lealtà e trasparenza, i dirigenti che abbiano partecipato alla costituzione dell'associazione o che in futuro decidano di aderirvi debbano considerarsi decaduti dai loro incarichi in Forza Italia. In assenza di iniziative autonome e nel presupposto dell'incompatibilità con Cambiamo saranno attivati gli organi statutari per l'espulsione da FI di chi ha aderito o aderirà all'associazione».

«L'indicazione - spiega Quadrini - serve a fermare eventuali nuove adesioni di chi vuole "pesare" il movimento, decidendo poi da che parte stare. Ma ora la parola chiave è chiarezza. Chi va con Toti non può restare in Forza Italia. Chieda Ciccone - conclude - il da farsi a Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. Non si può stare con il piede in due staffe. Per quel che mi riguarda avendo loro già aderito al movimento di Toti, sono decaduti da Forza Italia»