Il reddito di cittadinanza, nell'idea del governo, ha un duplice obiettivo: dare un sostegno economico alle famiglie in difficoltà e introdurre strumenti concreti per le politiche attive del lavoro. Se nel primo caso, seppur con alcune problematiche, la mossa ha prodotto qualche beneficio, sul punto riguardante l'occupazione la strada da percorrere è ancora lunga. E molto ruota, tra l'altro, attorno alla figura dei navigator. Stiamo parlando di coloro i quali, in affiancamento ai centri per l'impiego, hanno il compito di accompagnare il percettore dell'ammortizzatore sociale fino alla nuova assunzione. In provincia di Frosinone sono 21. Le domande accolte per il reddito di cittadinanza, invece, sono 8.695.
Punti interrogativi, sul punto, erano stati posti già a giugno dalla Cisl Lazio attraverso il segretario generale Enrico Coppotelli.
«Come faranno a gestire questa mole di lavoro? Con quali strumenti? E che tipo di lavori potranno trovare in un tessuto economico regionale asfittico e in stagnazione come quello laziale?».
Dall'avvio del reddito di cittadinanza sono state accolte, in media, circa sei domande su dieci. Coppotelli spiega che si tratta di un dato «in linea con quanto dichiarato giorni fa ad un quotidiano nazionale dall'assessore al lavoro della Regione Lazio Claudio Di Berardino. Lo stesso ha aggiunto, all'indomani della firma delle convenzioni bilaterali Regioni-Anpal del 17 luglio, che solo un quarto delle domande riguarderebbe l'attivazione di un patto per il lavoro, mentre il restante andrebbe a coprire disagi sociali. Un dato, quest'ultimo, che ci allarma.
Non solo perché per coprire le situazioni di povertà si poteva potenziare uno strumento come il Rei ma perché ciò denota che siamo di fronte ancora a un sistema di politiche attive bloccato, tanto più in quelle regioni dove c'è un alto numero di domande».
«Sempre riguardo alla Convenzione stipulata tra Regione Lazio e Anpal - sottolinea il segretario della Cisl Lazio - la Regione Lazio ha inserito una clausola che esclude i navigator dall'intervento diretto con i beneficiari del Reddito di cittadinanza: una scelta che la Regione Lazio al momento condivide con la Calabria, mentre le altre regioni firmatarie hanno acconsentito. Comprese Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, per citarne alcune.
Considerando la mancanza di personale che affligge l'operatività dei centri per l'impiego, a fronte di queste premesse, se vogliamo davvero aggredire con efficacia la disoccupazione lasciando la figura dei navigator a margine dei processi di ricollocazione - conclude Enrico Coppotelli - allora si dovrà procedere con celerità ad assunzioni di personale ad hoc attraverso selezioni pubbliche e, contestualmente, sostenere l'economia regionale e l'occupazione con politiche industriali significative, di qualità e di lungo periodo».
Rimanendo sul tema delle politiche attive, i percettori della mobilità in deroga nell'area di crisi complessa, attraverso il comitato Vertenza Frusinate, continuano a chiedere un'accelerazione sui progetti per la ricollocazione. E un nuovo incontro in Regione proprio sulle politiche attive.