Il 26 giugno del 2018 si sgolava tra i banchi dell'opposizione imprecando l'amministrazione di centrodestra di non dichiarare e non votare il dissesto finanziario. Undici mesi dopo (lo scorso 26 maggio) si presentava come leader dello schieramento di centrosinistra e guadagnava il ballottaggio a discapito del suo ex compagno Petrarcone, dimostrando che la sua candidatura era davvero la "scelta giusta".
Ieri, 26 giugno 2019, non era più tra i banchi dell'opposizione ma ha fatto invece il suo giuramento da sindaco: il 21° dal dopoguerra.

Le priorità di Enzo
Visibilmente emozionato Enzo Salera nel suo primo consiglio comunale, così come aveva già fatto subito dopo la vittoria, è tornato a rimarcare che lui sarà «il sindaco di tutti».
«Che non intende avere rapporti tesi con le opposizioni consiliari» -proprio per questo ha già voluto incontrare tutti i suoi sfidanti per non commettere l'errore del suo predecessore.
Solo un piccolo accenno al passato: ribadisce, infatti, che non intende governare con lo specchietto retrovisore perché la città ha bisogno di risposte urgenti: «Stavolta dobbiamo voltare pagina ed evitare il gioco di addossare le responsabilità al passato». A partire dal cimitero, dalla manutenzione, decoro urbano, strisce blu, approvazione del bilancio e assunzioni.

A presiedere l'aula, in qualità di "consigliere anziano", c'era al suo fianco Barbara Di Rollo, la pasionaria del Pd che dal primo momento ha scommesso sulla candidatura di Salera. Sarà lei, per i prossimi cinque anni, il presidente dell'assise: è stata difatti eletta all'unanimità. Un trio tutto femminile quello della presidenza del consiglio: vice presidente vicario, Alessandra Umbaldo di Demos, mentre l'altra vice presidenza è andata all'opposizione con Michelina Bevilacqua della Lega.

Quindi il sindaco ha ufficialmente presentato la sua giunta, poi si è passati alla designazione dei capigruppi consiliari. Gino Ranaldi guiderà le truppe del Pd, mentre per la lista "Salera sindaco" è stato individuato Edlio Terranova e Alessandra Umbaldo per "Demos". Ben otto, invece, i capigruppo dell'opposizione: Renato De Sanctis per la "lista De Sanctis", Massimiliano Mignanelli per "Cassino nel cuore", Salvatore Fontana per "Orgoglio cassinese", Giuseppe Golini Petrarcone per "Io democratico", Luca Fardelli per "Bene Comune".
Sul fronte del centrodestra: Mario Abbruzzese per la "lista Di Mambro", Francesca Calvani "Forza Italia" e Franco Evangelista per la "Lega". In totale 11 gruppi consiliari su 24 consiglieri.

Nominata anche la nuova commissione elettorale: i membri saranno Arianna Volante e Gabriella Vacca della maggioranza e Giuseppe Golini Petrarcone dell'opposizione.
Mignanelli, Petrarcone e Abbruzzese hanno chiesto al sindaco di fare chiarezza sul consigliere De Sanctis: «Visto che un candidato della sua lista, Emiliano Venturi, è un assessore, De Sanctis deve specificare se è in maggioranza o in opposizione».

Confermati i capigruppo. Unica variazione per il nome del gruppo del Pd che si chiamerà gruppo partito democratico-socialista. Al termine della seduta il sindaco ha omaggiato le donne dell'assise con un mazzo di fiori. Ed è la prima volta in assoluto dal 1993 quando cioè è stata introdotta la figura del presidente comunale che a presiedere l'aula sarà una donna: Barbara Di Rollo ha ringraziato tutti per la fiducia che gli è stata accordata e non ha nascosto la soddisfazione, promettendo di essere arbitro imparziale per l'intera consiliatura. Dunque si parte: dopo una parentesi di tre anni con un governo di centrodestra prima e il commissariamento poi la città svolta nuovamente a sinistra. Da oggi tutti al lavoro per Cassino.