Sarà necessario il ballottaggio per definire chi sarà il prossimo sindaco di Cassino. Il 9 giugno si sfideranno Enzo Salera (centrosinistra) e Mario Abbruzzese (centrodestra). È rimasto fuori Giuseppe Golini Petrarcone, che ha guidato una coalizione civica. È evidente che il risultato finale della Città martire sarà quello più importante di questa tornata amministrativa. Intanto però un primo dato c'è. Dopo le dimissioni di massa che hanno interrotto la consiliatura di Carlo Maria D'Alessandro, arrivare al ballottaggio non era semplice. Abbruzzese ce l'ha fatta riunendo il centrodestra.
Sull'altro versante Enzo Salera (che ha vinto le primarie) aveva il compito non semplice di fronteggiare Giuseppe Golini Petrarcone. Alla fine l'ha spuntata. Adesso si riparte da zero a zero e conterà tutto. Ogni singolo voto, conquistato o sottratto all'avversario. Non farà differenza. Nell'altro Comune con più di 15.000 abitanti, Veroli, non c'è stato bisogno del ballottaggio. Simone Cretaro ha stravinto.

Il quadro mutato
A livello amministrativo il Partito Democratico "cambia verso" e va meglio rispetto alle europee. Confermando i sindaci in diversi Comuni. A cominciare da Veroli, dove Simone Cretaro concede il bis al primo turno. Un'ulteriore dimostrazione che ormai gli elettori diversificano il loro voto nella stessa giornata. Come successo il 4 marzo 2018, quando alla Regione Lazio trionfò Nicola Zingaretti, mentre alle politiche il Pd di Matteo Renzi franava e scendeva sotto il 20%. Alle europee la Lega e il centrodestra a Veroli hanno avuto un'affermazione netta. Perfino straripante nelle proporzioni. Invece alle comunali quadro ribaltato. Con i Democrat che alzano i calici.

Alla fine tutti i leader provinciali del Pd (Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Antonio Pompeo) hanno sottolineato il successo alle amministrative. Antonio Pompeo ha spiegato: «Alle comunali il Pd vince in tutta Italia. Il significato è chiaro: bisogna puntare sugli amministratori locali, sui sindaci, sui consiglieri, sugli assessori. Insomma, su chi sta in trincea».
Anche ad Isola del Liri i Dem possono festeggiare: il consigliere provinciale Massimiliano Quadrini viene eletto sindaco e succede al padre Vincenzo. Così come a Ceprano Marco Galli ha concesso il bis nel ruolo di primo cittadino. A San Donato Val di Comino vittoria larga del sindaco Enrico Pittiglio, pure lui esponente importante del Pd. A Giuliano di Roma Adriano Lampazzi a valanga su Daniele Maura (Fratelli d'Italia). A Coreno Ausonio l'ex segretario provinciale del Partito Democratico Simone Costanzo ha conquistato la fascia tricolore, prendendosi la rivincita su Domenico Corte. A Morolo l'ha spuntata Gino Molinari, vicino ai Democrat. Riuscendo a battere Enzo Moriconi e Luigi Canali. Da sottolineare altresì la vittoria di Domenico Alfieri a Paliano: per lui si tratta di una conferma. Alfieri è l'attuale segretario provinciale del Pd.

Raffica di risultati 
Per il resto vanno registrate le vittorie di Luigi Germani ad Arce, di Claudio Guerriero a Vico nel Lazio. Ad Arnara Massimo Fiori ha vinto su Adriano Roma. A Casalvieri successo di Franco Moscone, a Colfelice plebiscito per Bernardo Donfrancesco, sindaco "storico". Mentre a Rocca d'Arce ha vinto nettamente Rita Colafrancesco. A Ripi successo di Piero Sementilli su Giovanni Celli e Roberto Zeppieri. Va aggiunto che pure Forza Italia sottolinea i risultati delle amministrative. Lo fa attraverso una nota del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, che rileva: «Performance molto soddisfacente da parte di Forza Italia per quanto riguarda le amministrative.

Abbiamo vinto ad Ausonia con Cardillo, a Vallemaio con De Magistris, a San Giorgio a Liri con un giovane preparato come Lavalle, a San Vittore con Nadia Bucci, a Casalvieri con Moscone, a Settefrati con Frattaroli, e in più abbiamo molti nostri dirigenti di partito nelle liste civiche vincenti. Non so quale film abbiano visto i dirigenti del Pd, che al di là di qualche conferma su alcuni Comuni, non hanno portato a casa una grande performance. Forza Italia resta essenziale per il centrodestra, che può giocare ottime partite su questo territorio». Mentre Gianluca Quadrini, vicecoordinatore regionale, afferma: «I risultati anche in provincia di Frosinone, ci dicono che è necessario aprire un dibattito all'interno del partito di Forza Italia, per definire nuove strategie ripartendo dal basso, ripartendo dai territori e dalla gente. L'8% raggiunto dal partito a livello nazionale significa che FI ancora c'è, ma bisogna ripartire uniti e ricostruire quello che finora è stato fatto».

Radicamento e prospettive
Per quanto concerne il piano amministrativo alcune cose vanno dette. Il Pd resta molto radicato, ma proprio per questo viene da chiedersi per quale motivo alle europee c'è stata una percentuale molto più bassa rispetto al dato nazionale e regionale. Stesso discorso riguarda Forza Italia. Ora, è un fatto acclarato che alle comunali sono spesso le liste civiche a fare la differenza. E le civiche danno una percezione diversa ai cittadini. È successo anche a Frosinone, quando nel giugno del 2017 Nicola Ottaviani ha vinto al primo turno proprio con una coalizione soprattutto civica. Nella quale i partiti non hanno recitato da protagonisti.

Oggi Nicola Ottaviani è uno degli esponenti di punta della Lega. Alle europee il risultato ottenuto dal Carroccio a Frosinone non è passato inosservato. Per non citare, sempre nel centrodestra, l'esempio di Ceccano, con l'intuizione di Massimo Ruspandini di costruire una coalizione fortemente caratterizzata da un'impronta civica. A dimostrazione che alle comunali il "brand" dei partiti tira di meno. Confermate le difficoltà del Movimento Cinque Stelle quando ci sono le comunali. Ma pure la Lega deve lavorare molto su questo aspetto e sul radicamento nel territorio.