Uno dei punti centrali della prossima campagna elettorale, nel bene e nel male, sarà la dichiarazione di dissesto. È la prima volta che la città va alle urne dopo aver dichiarato il crac dei conti. Il centrodestra certamente difenderà la scelta fatta, così come c'è da scommettere che il centrosinistra tornerà a dare battaglia sul provvedimento adottato.

In attesa che l'argomento diventi materia di campagna elettorale, ci sono i numeri a parlare. E, almeno per adesso, sembrano dar ragione a chi diceva che il default non si doveva fare

Andiamo con ordine: il 25 giugno con 13 voti favorevoli è stato approvato il dissesto. L'ex sindaco D'Alessandro ha evidenziato come il Comune avesse una massa debitoria di circa 50 milioni di euro. Di cui, però, solo 8 quelli certificati ed esigibili, mentre gli altri erano debiti potenziali che potrebbero scaturire soprattutto a causa di sentenze sfavorevoli.

Il 2 gennaio 2019, a seguito della dichiarazione di dissesto, si è insediata la Osl, ovvero l'Organo straordinario di liquidazione. E il 7 gennaio ha pubblicato l'avviso tramite il quale tutti i potenziali creditori possono bussare alla porta del Comune, certificando il credito che vantano nei confronti dell'Ente. Originariamente, nel bando pubblicato a gennaio, la scadenza era fissata a venerdì 8 marzo, quindi tra pochi giorni.

Ma l'altro ieri la Osl ha pubblicato un nuovo avviso, posticipando di un mese - ovvero a lunedì 8 aprile - la scadenza per bussare alle porte del Comune. Il presidente della commissione Alessandra Nigro, insieme agli altri componenti della Osl Marcello Zottola e Vittorio De Luca, infatti, dicono: «Considerato che, dalla valutazione delle istanze sino ad oggi pervenute l'importo della massa passiva appare inferiore sia rispetto a quanto evidenziato nell'atto consiliare del 25 giugno 2018, sia riguardo a quanto riferito dai competenti uffici comunali, è prorogato di 30 giorni il termine fissato originariamente a venerdì 8 marzo».

La norma non prevede ulteriori proroghe, dunque lunedì 8 aprile è il termine ultimo: chi è dentro e dentro, chi è fuori è fuori. In attesa di sapere quanti saranno, alla fine, i creditori che busseranno, l'ex assessore ai tributi Enzo Salera per ora ha gioco facile a dimostrare la bontà della sua tesi. «Come ho sempre sostenuto - dice - abbiamo fatto un disseto per poco più di 7 milioni di euro. Questo conferma che si poteva tranquillamente evitare». E per il centrodestra rischia di trasformarsi in un boomerang.