«Non rinnego nulla di quanto fatto in quella esperienza, durante la quale ho votato leggi e riforme che avevano ridato fiato all'Italia e agli italiani. Ridato speranza, rimesso in moto l'economia, aumentando i posti di lavoro, pensato agli ultimi e ai più deboli». A parlare è Maria Spilabotte. «Quella esperienza» è a quando era senatrice, nella scorsa legislatura. Mentre il «non rinnego nulla» si riferisce alla fede politica renziana. Infatti è candidata in ultima posizione nella lista a sostegno di Roberto Giachetti, il più renziano dei tre candidati alla segreteria nazionale. La Spilabotte ha una posizione non eleggibile all'assemblea nazionale. Il che dà il senso di una battaglia politica forte, propedeutica ad un rientro sulla scena politica. Rileva la Spilabotte: «Sono candidata in questa lista, in posizione non eleggibile per entrare nell'assemblea nazionale, ma dovevo esserci e voglio starci perché io c'ero in Parlamento e come Giachetti e la Ascani non ho nulla da rimproverare all'azione di governo e non mi vergogno del Pd di quella stagione. Anzi, rivendico con orgoglio tutto quello che è stato fatto e voglio che si continui su quella strada. Sempre Avanti: come il nome della lista e della mozione. Questa è la grande differenza tra noi e gli altri candidati che quasi si vergognano e puntano alla stagione delle restaurazioni e capisco anche l'assenza dei miei ex colleghi parlamentari del territorio dalle liste provinciali». Chiaro il riferimento a Francesco Scalia e Nazzareno Pilozzi. La Spilabotte affonda la stoccata e aggiunge: «Capisco il loro imbarazzo politico. Sarebbe rinnegare cinque anni del loro e nostro lavoro. Io ci sono. Come sempre ci metto la faccia e invito tutti ad andare a votare. Siamo l'unica speranza per non rimanere impantanati in questa palude politica del governo di Lega e Cinque Stelle. Il Pd di Giachetti sarà l'unico argine alla deriva del populismo».