Non è stata digerita affatto la bocciatura da parte dell'ultimo consiglio comunale di Ferentino, dei 9 emendamenti del consigliere di opposizione Maurizio Berretta, sulle aliquote Imu, Tasi, addizionale Irpef 2019 e sulle partecipate. Il capogruppo della Lega attacca l'amministrazione Pompeo: «La proposta di aliquote inferiori era per salvaguardare le tasche dei cittadini». Ma l'affondo maggiore è sulla Stu "ingessata" da un decennio.

«Va messa la parola fine sui disastri finanziari delle società partecipate del Comune di Ferentino – tuona Berretta - La Stu fallimentare va sciolta immediatamente poiché produce solo debiti senza operare da 10 anni, per non dire della vendita delle farmacie comunali. In merito alle aliquote Imu, Tasi e Irpef i miei emendamenti erano per abbassare le aliquote ferme da anni a soglie alte. Abbiamo il dovere di restituire ai cittadini parte di quei proventi, per cui era necessaria una minore pressione fiscale. Perciò avevamo proposto l'Imu dallo 0,91 allo 0,80%, con particolare riguardo agli immobili produttivi, commerciali e di servizi purché occupati; l'addizionale Irpef dallo 0,80 allo 0,60% e la Tasi allo 0,5 unico sulle 3 fasce. Va detto – non fa sconti il consigliere - che la giunta ha attivato 2 autovelox al solo scopo di fare cassa, in quanto sul tratto interessato della superstrada non si sono mai verificati incidenti stradali di rilievo. Sulle due partecipate, Aulo Quintilio Spa e Farmacie Ferentino Srl, abbiamo chiesto al sindaco di attivare le azioni di responsabilità sul disastro finanziario nei confronti degli amministratori e una commissione d'inchiesta.

E per la Quintilio Spa l'azzeramento dei compensi dei componenti degli organi d'amministrazione e di controllo (30.775,00 euro annui) e lo scioglimento con la messa in liquidazione poiché non rispetta il dettato normativo dell'art. 20 Tusp. Anzi la società non ha mai attuato il cronoprogramma del 2015, pure avendo una concessione edilizia, e dall'anno scorso si è avventurata nella bozza di progetto di un multipresidio sanitario mai approvato dall'assise e comunque non percorribile. Né lo statuto Stu né il socio privato sono legittimati alla realizzazione e alla gestione di questa tipologia di attività. Due società e due fallimenti milionari. Chi ha sbagliato paghi. È ora che il cittadino venga tutelato e noi lo faremo con ogni mezzo».