"La parola di oggi è: tradimento. È la prima volta che un sindaco viene sfiduciato dal suo presidente del Consiglio. Pensavo di avere persone serie con me, ma tutto si è basato sugli interessi personali".

Il giorno dopo essere stato sfiduciato Carlo Maria D'Alessandro si toglie i sassolini dalle scarpe. E sono tutti indirizzati ai dissidenti di Forza Italia. Ma non li chiama dissidenti, li chiama traditori, e in vista della campagna elettorale invita la società civile a scendere in campo per spazzare via "i poltronisti, il cancro della politica, persone che non lavorano per la città".

Con il sindaco, durante la conferenza stampa iniziata alle 12, ci sono gli assessori e i consiglieri che gli sono stati fedeli fino all'ultimo. Carlo li ringrazia, poi elenca tutti i meriti del suo mandato, a partire dal dissesto: "Ho ripulito i conti della città", dice. E poi evidenzia gli sforzi fatti per il Manzoni, l'Historiale e la Rocca Janula. Quindi chiosa: "Lascio la certezza del bilancio stabilmente riequilibrato pronto da gennaio, 5 milioni di euro per il nuovo polo scolastico, 300.000 euro per la messa in sicurezza di via Madonna di Loreto, in totale altri 5 milioni per la ristrutturazione degli edifici scolasatici. Lascio la mia serietà, il mio impegno e la mia serietà". E non esclude una possibile ricandidatura: "Non è questo il momento di parlarne, ci devo riflettere".

Ora dirà le sue verità. A 24 dalla sfiducia che ha fatto cadere il sindaco di Cassino, Carlo Maria D'Alessandro, proprio lui ha indetto una conferenza stampa per oggi a mezzogiorno per raccontare gli ultimi eventi dal suo punto di vista. Lui che ha tentato di salvare l'amministrazione con l'azzeramento della giunta ieri matti alle 8.38 è rimasto "vittima" del fuoco amico e tra poco si togliera più di qualche sassolino dalle scarpe. 

di: Katia Valente