È finita. Dopo due anni, sette mesi e ventotto giorni si pone fine al Governo D'Alessandro. Con numero di protocollo 0010144, ben 15 i consiglieri comunali di Cassino che alle 13.25 dinanzi al segretario Rita Riccio hanno firmato le dimissioni di massa. All'appello dei tre dissidenti di Forza Italia e di Valente di Nci hanno risposto compatti i 9 consiglieri dell'opposizione storica di centro-sinistra e i 2 della Lega.

In questi minuti il segretario sta provvedendo a inviare il documento redatto dai quindici in prefettura per far sì che ci sia lo scioglimento immediato del Consiglio e andare al voto già a maggio. Servivano 13 firme, sono state due più del previsto. Ora inizia la campagna elettorale.

Il tredicesimo consigliere è arrivato: in questo momento si sta provvedendo alla firma delle dimissioni di massa. Minuti decisivi per l'amministrazione comunale. A breve potrebbe essere scritta la parola fine

di: Alberto Simone

Meno tre. Sono dieci al momento i consiglieri comunali presenti in piazza De Gasperi a Cassino, pronti a recarsi dal segretario comunale per decretare la fine dell'amministrazione D'Alessandro.

La deadline è fissata a mezzogiorno. All'appello mancano Barbara Di Rollo del Pd e Claudio Monticchio della Lega. Entrambi dovrebbero arrivare. Ma potrebbero non bastare. Serve almeno un altro dei quattro dissidenti di Forza Italia. Al momento si è presentata solo Rossella Chiusaroli. C'è suspance: se faranno 13 sarà game over per D'Alessandro. Altrimenti per la terza volta la spallata andrà a vuoto, e le opposizioni si faranno male

di: Alberto Simone

"Ho fatto tutto quello che mi avevano chiesto. Ora aspetto loro. I partiti hanno voluto l'azzeramento. Sapevano che lo avrei fatto. Ora tocca a loro". Così si è espresso Carlo Maria D'Alessandro. Alle 8.38, come anticipato poco fa, il sindaco ha consegnato al protocollo l'azzeramento delle deleghe assessorili.

Giura di non aver ricevuto alcuna risposta dai partiti ex alleati. Zero. Ma neppure è agitato più di tanto. Loro lo avevano chiesto. Loro ora devono partecipare al tavolo di domani. Loro volevano la discontinuità. Loro l'hanno ottenuta. Loro chiedevano di rifare tutto d'accapo. Loro ora devono contribuire a riscrivere il "contratto" di fine mandato.

Pochi concetti nella testa del sindaco ma chiari. Fuori dal palazzo è tutta una fibrillazione. Che fare ora? Divisi alla meta? La palla passa agli amici rivali. L'appuntamento per loro è fissato alle 10.30 In Comune. L'intenzione, "gridata" fino all'arrivo di quel messaggio WhatsApp di Carlo Maria ieri sera, era quella di mandare a casa questa amministrazione.

di: Katia Valente

Il messaggio WhatsApp è partito alle 23.30 di ieri sera. Il mittente? Il sindaco. I destinatari? I gruppi del centrodestra. I contenuti? Lapalissiani. Come già anticipato ieri da Carlo Maria, ritirerà le deleghe assessorili e darà quel segnale di discontinuità tanto richiesto. Solo che di fronte al pressing mediatico e politico degli ex alleati, ha dovuto anticipare di qualche ora. Alle 8.30 all'apertura del protocollo ci sarà un bel foglio con l'azzeramento di tutte le deleghe. Un colpo di spugna sulla giunta per poter ripartire da zero, sperare di evitare le firme di sfiducia stamattina e andare avanti con i progetti di fine mandato.
Sindaco hai anticipato di qualche ora?

"Sì. Sto provvedendo all'azzeramento perché mi è stato chiesto da tutti i gruppi consiliari che fanno parte dell'attuale maggioranza. Lo faccio adesso perché mi è stato chiesto di farlo prima. Revoco le deleghe alle 8.30. Tutti avevano concordato di chiedermelo".

E, difatti, ieri mentre gli ex alleati dichiaravano la ferrea convinzione di andare a staccare la spina al governo in carica, continuavano pure a ribadirgli la necessità di fare tabula rasa dell'esecutivo per riscrivere a più mani l'assetto della giunta. Il piatto, Carlo Maria, lo ha servito caldo. Ora la palla passa a Lega, FdI, civici e ai 3 dissidenti azzurri.

di: Katia Valente