Il fascino della poltrona a Palazzo Gramsci: è già ressa nell'anticamera per le elezioni provinciali. Dopo il timido annuncio dell'intenzione di Gianluigi Ferretti, il quale non ha mai smentito di volersi candidare nella lista in fieri benedetta da Alfredo Pallone, spuntano come funghi gli avversari del dirigente bancario in quota (contestata) Idea Anagni, confermando l'abitudine anagnina di non riuscire a piazzare un proprio rappresentante in consiglio provinciale.

La rosa di candidati, che determina giocoforza l'impossibilità a convergere su un unico nominativo gradito o almeno accettato dalle varie componenti, si presenta già piuttosto ampia, attraversando con disinvoltura gli scranni di Palazzo d'Iseo, nessuno escluso. Se Ferretti potrebbe essere il candidato delle opposizioni, ma non è detto che vi sia compattezza tra la mezza dozzina che contrasta l'operato della giunta Natalia, tra i dodici della maggioranza sono almeno quattro a sgomitare.

Alessandro Cardinali, leader di Fratelli d'Italia, vorrebbe tornare a ricoprire un ruolo che fu già suo (consigliere e assessore ai lavori pubblici), ma il primo ostacolo proverrebbe addirittura dal suo gruppo; dalla persona del consigliere Riccardo Ambrosetti, iperattivo non solo nei settori delle deleghe di sua competenza. Danilo Tuffi, moderato di provata esperienza nel sociale, con delega anche all'igiene pubblica, sembra intenzionato pure lui alla grande prova, sollecitato dai suoi e da grandi elettori (soprattutto del mondo sindacale) che gli garantirebbero appoggio anche dai comuni vicini. C'è poi la Lega che, forte del lusinghiero risultato delle comunali, non potrà sottrarsi nell'indicare un proprio paladino, che non potendo riconoscere nel vice sindaco assessore Vittorio d'Ercole, già super impegnato, sceglierà tra il resto degli eletti; il più gettonato, sembra essere Elvio Giovannelli Protani.

Tra la minoranza resta poi la riserva per Sandra Tagliaboschi (Partito democratico con ambizioni nel mondo civico), Nello Di Giulio (società civile e particolarmente i reduci di una parte della sinistra) e naturalmente Fernando Fioramonti del Movimento 5 stelle. C'è chi, con la pacatezza del buon padre, anzi nonno di famiglia, e con la memoria al rischio di non eleggere nessuno, auspica un incontro tra le varie anime per confrontarsi e magari decidere assieme.