«Ora basta! Fateci lavorare per il bene della cittadinanza», sbottano all'unisono il vicesindaco di Ceccano Fiorella Tiberia e il consigliere Colombo Liburdi. Gli ex dissidenti sono stati attaccati prima dal capogruppo del ribelle "Patto civico" Marco Mizzoni in Consiglio e poi dal rammaricato dirigente di Forza Italia Riccardo Del Brocco.
Il primo ha messo in chiaro che la rinuncia al vicariato dell'assessore Mario Sodani è un passo di lato fatto per scongiurare la caduta del "Caligiore quater" e il commissariamento prefettizio. Mizzoni, al contempo, si è scagliato contro la già "defenestrata" Tiberia, ritenuta non meritevole neanche dell'assessorato ai servizi sociali, e Liburdi, parlando del suo assenteismo sino al "contratto di governo".
Lo stesso che, per Del Brocco, avrebbe fatto saltare l'intesa salva-amministrazione tra Fratelli d'Italia e Forza Italia, che si sarebbero finalmente riappacificate ricostruendo così il centrodestra. A ruota il suo affondo contro Tiberia, Liburdi e «altri che con noi, con la follia giovanile di Massimo Ruspandini, sarebbero state comparse». Da qui la replica del "Gruppo misto", coordinato dal quasi eletto Roberto Savy.
Dal vicesindaco Tiberia
«Vorrei sapere dai detrattori - dichiara - quali siano le altre "poltrone" ottenute dal nostro gruppo, sempre più coeso per il bene comune e il rispetto del voto. L'incarico di vicesindaco è stato associato al mio assessorato, attribuito e riaffidato meritatamente. Al consigliere Liburdi, poi, sono state assegnate deleghe complesse (lavori pubblici ed edilizia scolastica, ndr) che non prevedono indennità e richiedono ancor più impegno e dedizione. Di certo la sottoscritta non è mai stata attaccata alla "poltrona" e non ha ricattato nessuno, ma sono gli elettori che hanno voluto che ridiventassi amministratrice. Qualcuno, invece, ha avuto un insufficiente risultato elettorale e ha cercato di rimediare, ma invano e non per colpa nostra. I militanti di Forza Italia, quindi, dovrebbero solo restare in silenzio, perché con incoerenza e volubilità politica hanno denigrato l'amministrazione fino a ieri e oggi palesano tentativi di accordo per entrare in maggioranza, svelando solo ambizioni personali».
Dal consigliere Liburdi
«Sorprende ma non troppo - fa presente - che coloro che si definiscono esponenti di partito non abbiano ancora compreso i principi della democrazia, ovvero che amministra chi prende più voti. A Ceccano, per via dei consensi non riscossi, non sono riusciti a rientrare nemmeno nella minoranza consiliare, quindi stupisce che possano pensare di poter incidere sulla vita amministrativa. Neofiti della politica, invece, sono stati ampiamente votati proprio perché la gente si è stufata della vecchia politica e li ha voluti a tenere le redini. Non si tratta di opinioni ma di dati inconfutabili. D'altronde, c'è chi ha sempre affrontato la politica come volontariato, con impegno e senza chiedere nulla in cambio, e chi l'ha sfruttata solo per ottenere favori a livello personale e familiare. Certi personaggi, allora, si facciano un esame di coscienza e abbiano almeno la compiacenza di stare zitti, perché i cittadini li hanno volutamente lasciati a casa».