Il dato più significativo sul piano politico resta quello del collegio uninominale del Senato, perché comprensivo dei 91 Comuni della provincia di Frosinone. Il 4 marzo scorso Massimo Ruspandini è stato eletto con 104.038 voti, il 40,13%. Come esponente di tutto il centrodestra. Con i singoli partiti a sostegno che hanno ottenuto questi risultati: 49.057 voti (18,92%) Forza Italia, 39.862 consensi (15,38%) la Lega, 12.532 preferenze (4,83%) Fratelli d'Italia, 2.587 (1%) Noi con l'Italia.

Segno che il centrodestra è ancora ampiamente maggioritario in Ciociaria. Oggi forse le percentuali potrebbero essere diverse, più sbilanciate a favore della Lega nel rapporto con Forza Italia, ma la sostanza non cambierebbe. A condizione naturalmente che il centrodestra si presentasse unito. Cosa non scontata considerando il botta e risposta a distanza tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Con il leader di Forza Italia che ha parlato di "clima illiberale" e di "anticamera della dittatura" e con il vicepremier leghista che ha definito queste parole "da frustrato di sinistra". A dividere i due il rapporto con i Cinque Stelle ma anche il cambio epocale di leadership nel centrodestra.

Detto tutto questo, il dato delle politiche sul nostro territorio contrasta platealmente con quello che succede sul piano locale. La crisi politica al Comune di Cassino rappresenta probabilmente la "sintesi" di un malessere diffuso nella coalizione. Diciamo la verità: non soltanto non si riuniscono mai, ma non vanno d'accordo su nulla. E' una questione di rapporti personali e politici al tempo stesso. Le vittorie di Anagni e Fiuggi sono il risultato di un'onda lunga che ha cavalcato anche un patto generazionale evidente. Con uno schema sbilanciato sulle liste civiche, come già successo a Frosinone, Ceccano e in tanti altri Comuni. Quello che invece non regge più è proprio il rapporto politico, tra Forza Italia da una parte e Lega e Fratelli d'Italia dall'altra.

La differenza di percentuali tra le politiche e le comunali è clamorosa ad ogni livello. Da anni ormai. Segno che il voto di opinione funziona perché il popolo del centrodestra in Ciociaria va oltre le antipatie e i rancori dei protagonisti. Ma quando si tratta di misurarsi con liste e candidati nei singoli Comuni, la situazione cambia. La cosa che maggiormente colpisce è l'atteggiamento dei big del centrodestra. Nessuno prende l'iniziativa, tutti si affrettano con calma, i chiarimenti non ci sono, ognuno naviga a vista sulla sua barca. Senza pensare di cambiare passo e ricostruire la nave. Forza Italia non può farlo, perché profondamente divisa al suo interno. Tra chi sta con Mario Abbruzzese e chi sta contro Mario Abbruzzese. Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani veleggia verso altre sponde, con l'obiettivo di mantenere saldo il rapporto con la Lega.

In altri tempi il vicepresidente nazionale del partito Antonio Tajani avrebbe organizzato un confronto vero tra Abbruzzese e Ottaviani. Stavolta no e pure questo è indicativo. Fra l'altro gli "azzurri" non hanno eletto parlamentari locali in questo collegio. Mario Abbruzzese è stato battuto alla Camera, Giuseppe Incocciati non ce l'ha fatta nel proporzionale. Eppure i voti ci sono stati. Qualcuno dei locali ha alzato la manina nel corso di questi mesi per dire che magari nei collegi proporzionali l'imperativo dei vertici nazionali e romani era quello di garantire prima i paracadutati? No. Il risultato è stato il lento ma inesorabile logoramento degli "azzurri".

Il voto delle provinciali ha rappresentato una "spia" importante. La crisi di Cassino, comunque vada a finire, registra la fine di una stagione, caratterizzata dalla leadership di Mario Abbruzzese. La domanda è: Fratelli d'Italia e Lega cosa intendono fare? Provare a prendere l'iniziativa oppure fare finta di nulla? In primavera ci sono due appuntamenti importanti. Intanto le elezioni europee, nelle quali si vota con il proporzionale. Ognuno per sé quindi. Ma difficilmente ci saranno candidati locali. Dunque, ancora una volta i partiti del centrodestra ciociaro al massimo possono aspirare a portare l'acqua. Poi si voterà in 38 Comuni. Forse in 39 se a Cassino l'epilogo sarà quello dell'interruzione anticipata della consiliatura.

Come si presenterà il centrodestra alle amministrative? Con molte liste civiche sicuramente. Quindi annacquato. E se intanto dovesse esserci la crisi di governo? Magari dopo le europee? Con quale assetto il centrodestra tornerebbe al voto anticipato? Una prospettiva che i big locali devono porsi, soprattutto se non ci sarà il tempo di cambiare la legge elettorale. Perché, con quella attuale, proporzionale e maggioritario convivono. Sono condannati a stare insieme quindi. Già, ma da separati in casa non si va da nessuna parte. Qualcuno se la sente di prendere l'iniziativa?