Si vota dalle 8 alle 20, poi a seguire le spoglio delle schede. Divise per fasce di ponderazione. Nella notte (di Halloween) la proclamazione del trentaquattresimo presidente della Provincia di Frosinone.

Il duello
La sfida è a due. Da una parte il presidente in carica Antonio Pompeo, sindaco di Ferentino al secondo mandato, esponente di spicco del Pd e candidato del centrosinistra. Dall'altra Tommaso Ciccone, del centrodestra: anche lui sindaco al secondo mandato, di Pofi. Si tratta di un'elezione per addetti ai lavori, nella quale non votano i cittadini, ma sindaci e consiglieri di 90 dei 91 Comuni della Ciociaria. All'appello manca Villa Santo Stefano, commissariato. Molto dipenderà da fattori come l'affluenza alle urne e la capacità di intercettare il consenso dei tanti amministratori civici, circa il 20%, quelli che non si riconoscono in nessuno dei due schieramenti. Poi naturalmente conterà anche la capacità di tenere compatto il proprio fronte, evitando o limitando il fuoco amico dei cosiddetti "franchi tiratori", che ci sono sempre stati e sempre ci saranno.

La valenza politica
Inutile girarci intorno: è forte. Schierati con Pompeo ci sono il Partito Democratico, i Socialisti e altre formazioni di centrosinistra. Da sottolineare il lavoro di consiglieri provinciali come Massimiliano Mignanelli e Luigi Vacana, impegnati a cercare di assicurare ad Antonio Pompeo quanti più voti ponderati "trasversali" possibili. Sull'altro versante, quello del centrodestra, con Tommaso Ciccone ci sono Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Noi con l'Italia, il Polo Civico e la lista Noi con Frosinone. Pure in tal caso c'è chi è in "missione" per calamitare eventuali malpancisti dello schieramento avversario. Tutti i big sono in campo. Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico (l'area maggioritaria del Pd in provincia) rileva: «Insieme ce la faremo, anche perché Antonio, in questi quattro anni, ha dato prova di buon governo e di sana amministrazione. Ora bisogna andare avanti e lavorare per dare maggiore forza alla Casa dei Comuni». Adriano Piacentini, coordinatore provinciale del centrodestra, dice: «Tommaso Ciccone può vincere e ce la metteremo tutta».

Chi resta a casa
L'indicazione del Movimento Cinque Stelle è quella di non partecipare alla votazione. I pentastellati in provincia di Frosinone esprimono appena 6 consiglieri comunali. Neppure Rifondazione Comunista parteciperà. Paolo Ceccano, segretario provinciale Prc-Se, afferma: «Rifondazione Comunista, in continuità con quanto fatto in passato (alle scorse elezioni stessa scelta), ha deciso di non partecipare a questa farsa. Il motivo per cui Rifondazione non parteciperà al voto è semplice: queste elezioni non chiamano i cittadini e le cittadine ad esprimersi». Hanno annunciato che non parteciperanno al voto di oggi anche i consiglieri comunali Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e Tarcisio Tarquini (Alatri in Comune). Una forma di protesta contro quella che definiscono una situazione politica «apparentemente immutabile» in provincia di Frosinone. Per il resto, non resta che attendere i dati sulla partecipazione a questa tornata elettorale.

I precedenti
Quattro anni fa Antonio Pompeo vinse la sfida con Enrico Pittiglio: 50.174 voti ponderati contro 43.159. A sostegno di Pompeo c'erano I Democratici per Pompeo (32.111 voti ponderati), Forza Italia (22.677), Ncd-Udc (13.008). Con Pittiglio il Partito Democratico (22.610). Il 2014 fu l'anno della spaccatura del Pd, con Francesco De Angelis e Francesco Scalia su fronti opposti della barricata. Mentre il mandato del presidente dura quattro anni, quello dei consiglieri due. E infatti a gennaio 2017 si tornò alle urne soltanto per eleggere i 12 consiglieri. Finì in questo modo: 39.544 voti ponderati per il Partito Democratico, 32.169 per Insieme Si Vince (il centrodestra), 12.677 per A Difesa del Territorio, 10.896 per Frosinone Popolare.
Stavolta invece si vota soltanto per il presidente. Senza liste. La seconda tornata, quella relativa ai consiglieri, è in programma a gennaio. Intanto però il giorno più lungo è quello di oggi. Con Antonio Pompeo che ha messo nel mirino il mandato bis, mentre Tommaso Ciccone spera di poter ribaltare il pronostico. Parliamo di un ente di secondo livello, ma la tensione politica che si respira è di primissimo livello.