Finalmente completate due delle tre nuove mini-rotatorie previste dal piano decoro e sicurezza targato Ruspandini. La città ha apprezzato, anche se non sono mancati i soliti detrattori, divisi come sempre tra coloro che la buttano sulla facile ironia e quelli che ne fanno uno strumento di attacco politico, sempre fedeli al vecchio adagio che è meglio guardare in casa altrui per evitare di fare i conti con i problemi della propria. Certo è che il senatore Ruspandini è riuscito a togliere gli anonimi lampioni che da decenni facevano da spartitraffico, sostituendoli con dei totem "artistici".
Senatore, parola mantenuta...
«Sì. I ritardi sono stati dovuti a lungaggini burocratiche non dipendenti da noi, ma che non hanno demotivato i nostri tecnici che sono andati avanti fino agli ultimi nulla osta. Abbiamo fatto del nostro meglio rispetto allo spazio e alle risorse a disposizione e il risultato mi pare più che buono. Sicuramente premia l'amministrazione e la mia volontà di eliminare quei pali vergognosi. La città aveva bisogno di una migliore cartolina d'ingresso, visto che i totem sono posizionati in punti di grande passaggio. La valorizzazione di una città passa anche per l'arredo urbano.
Mi auguro che ciò dia nuova linfa per una Ceccano diversa che già in parte l'amministrazione Caligiore ha iniziato a costruire nonostante sia stata frenata, a volte, da lotte intestine portate avanti dalla peggiore politica. Sono sempre per il confronto che operi per un'idea di sviluppo e non certo per le poltrone».
E del rimpasto avvenuto in maggioranza cosa ci dice?
«La politica fatta fuori dalle sezioni e senza riferimenti partitici porta alla fibrillazione continua all'interno delle amministrazioni. Questa è una delle tante chiavi di lettura che si può dare del rimpasto che, voglio però precisare, è all'insegna della qualità. Con l'ingresso di Antonella Brocco, la nomina a vicesindaco di Mario Sodani e l'assessorato all'ambiente ad Alessandro Savoni, l'amministrazione ha valorizzato professionalità importanti che possono fare bene alla città. Le mie dimissioni sono coerenti con il mio passato. Non avere doppi incarichi come fanno altri politici è in linea con ciò che sono, anche se la legge non mi obbligava a farlo. Il mio non è un allontanamento da Ceccano, ma il rafforzamento di un impegno per la città e la provincia. Mi terrò lontano dalle polemiche e tornerò a fare il militante, quello che ho sempre fatto, al fianco dell'amministrazione e di un progetto che parte da lontano e che guarda al futuro. Ora tocca anche ai tanti giovani che ho fatto in modo si affacciassero alla politica»