Claudio Monticchio non è più un consigliere della Lega. In via cautelativa è stato sospeso dal partito. Il provvedimento è giunto direttamente dai vertici regionali. Ma non è detto che non sarà reintegrato: dipende tutto da lui.
La sua eccessiva indisciplina, il fregiarsi del titolo di coordinatore quando in realtà tale nomina non è mai avvenuta, l'aver parlato più volte a nome della Lega senza aver prima contattato il capogruppo e, non da ultimo, aver presenziato alla conferenza stampa in Comune lodando il sindaco e l'assessore alla polizia locale Emanuele Dell'Omo, hanno fatto scattare il provvedimento.
Ora se Monticchio deciderà di ubbidire, e seguire dunque le indicazioni del partito, probabilmente sarà riammesso, altrimenti per lui scatterà l'espulsione. A deciderlo sarà un apposito organismo del quale faranno parte, tra gli altri, i capigruppo del comune di Cassino e di Frosinone. Fin quando tale organismo non si riunirà, si valuterà l'operato di Monticchio: dovrà conquistarsi di nuovo sul campo lo stemma salviniano, altrimenti resterà giù dal Carroccio.
E, così come avvenuto con Franchitto (sebbene il consigliere puntualizzi che lui non è fuoriuscito da FdI), D'Alessandro potrebbe conquistare un altro voto in assise e recuperare ossigeno prezioso. Ma a questo punto è evidente che la Lega non intende rientrare in maggioranza, e avendo perso anche Fratelli d'Italia al sindaco non resta che Forza Italia e le civiche. Non il massimo, in ottica futura. E anche per il presente Monticchio sembra comunque intenzionato a non strappare definitivamente con la Lega, visto che ieri sera ha comunque presenziato ugualmente alla riunione del partito nel corso della quale, alla presenza di Zicchieri, è stato nominato il direttivo, di cui fanno parte: Marco Ciamarra, Mario Musilli, Massimo Messore, Raffaele Valente, Davide Rossi, Giorgio Valente e Antonio Ranucci. Il segretario sarà Ernesto Di Muccio. Buon lavoro!