Il caso Nocione verrà portato in Senato. Una novità importante non solo per i residenti di un'area tristemente nota per i veleni interrati ma per tutto il Cassinate. L'impegno concreto è quello del senatore di FdI, Massimo Ruspandini, ieri mattina a Cassino per toccare con mano e capire: la politica, quella vera, non si fa in poltrona. Così il senatore, accogliendo l'invito di Danilo Evangelista di "Risorgimento Cassinate", ha toccato con mano la situazione: quei cumuli di rifiuti saltati fuori dalle viscere della terra dopo anni di battaglie degli ambientalisti primi fra tutti Edoardo Grossi e Salvatore Avella rappresentano la punta dell'iceberg di un problema che deve essere affrontato di petto a sud come al nord della provincia. Dopo l'arrivo di Ilaria Fontana del M5S, che ha portato il caso alla Camera con l'istituzione della commissione d'inchiesta sugli illeciti ambientali, l'impegno dell'esponente di FdI riaccende le speranze.

Il senatore Ruspandini ha ascoltato l'assessore al ramo di Cassino, Dana Tauwinkelova, gli ambientalisti e i residenti esasperati, come la signora La Marra: «Sono trent'anni che combattiamo con i rifiuti, io ci vivo sopra. Mio marito è malato, non sappiamo più cosa fare: i rifiuti ora sono davanti alle nostre case. Ci dicono di non seminare e di non raccogliere ma tutti qui abbiamo mangiato i prodotti della terra per anni».
Accanto a queste testimonianze, i dati inoppugnabili dell'Arpa: dopo gli scavi della Finanza, guidata dal colonnello Rapuano, la presenza dei metalli pesanti ben oltre i limiti (alluminio, manganese e zinco nella falda acquifera) ha spazzato via ogni remora.

Presto la caratterizzazione
Il passo da fare, dopo vent'anni di battaglie fuori e dentro gli uffici giudiziari, è la caratterizzazione. L'impegno massimo oltre a quello degli ambientalisti è dell'assessore all'ambiente Dana Tauwinkelova che ha lavorato anche in estate e ha già rassicurato sui tempi: entro settembre la caratterizzazione. Ma c'è di più: sono stati censiti numerosi pozzi nell'area anche a ridosso di Nocione (non solo sui campi a rischio) per capire quale sia la situazione. E a breve arriveranno i risultati dell'Arpa anche su questo fronte.

Le proposte
«La questione arriverà in Senato. Ciò che stiamo facendo, sia alla Camera che al Senato, è sollevare l'attenzione sui problemi del territorio perché riteniamo che l'opinione pubblica sia spesso stata lasciata un passo indietro, come se la nostra provincia sia, in alcuni casi, risultata dormiente su problemi importanti come quello ambientale. Penso alla Valle del Sacco, a Nocione e a tante criticità. Non vogliamo piangerci addosso: dobbiamo reagire tenendo ben presente -ha spiegato il senatore Ruspandini- che proprio qui, negli anni '60, c'è stata una concentrazione di siti industriali superiore alle altre zone d'italia: è per questo che dobbiamo rimboccarci le maniche. Ed è per questo che inseriamo Nocione all'interno della battaglia che stiamo facendo a livello nazionale, per cercare di non abbassare la guardia sulla nostra terra martoriata».