«Ragionare in termini di area vasta può anche andare bene, a patto però che quando si profilano accorpamenti di servizi importanti ci sia un'alternanza equilibrata tra Frosinone e Latina.
Se invece è sempre Latina a prevalere come sede principale, allora non va bene. E dobbiamo mobilitarci». Così il presidente dell'Amministrazione Provinciale Antonio Pompeo, che sta preparando personalmente un ordine del giorno da sottoporre all'attenzione del Consiglio dell'ente di piazza Gramsci. Per chiedere, a proposito dell'ipotesi di accorpamento dell'Ares 118, un'equa distribuzione dei servizi sui territori.

Spiega Antonio Pompeo: «Occorre il rispetto dei diritti dei cittadini della provincia di Frosinone. È fondamentale mantenere i livelli di qualità ed efficacia dell'intero sistema dei servizi: socio-sanitario, amministrativo, ambientale, formativo, di sicurezza e protezione civile. Il tema di stretta attualità è quello della salvaguardia della sede Ares 118 di Frosinone».
Argomenta Pompeo: «Va bene ragionare in termini di area vasta, e quindi di Lazio Sud: ma il parametro irrinunciabile deve essere quello di considerare l'intero territorio che fa parte di esso.
Invece mi sembra che ci si soffermi sempre e soltanto su Latina. La provincia di Frosinone è un territorio complesso e articolato, formato da 91 Comuni, molti dei quali sono piccoli e collocati in ambito montano. Un servizio come il 118 non può non avere in questa provincia una base operativa e strategica. Mi rendo conto che certi ragionamenti prendono spunto dal fatto che è necessaria una riorganizzazione per utilizzare al meglio le risorse. Ma non si può nemmeno correre il rischio di gettare il bambino con l'acqua sporca. Ogni volta che si tratta di riorganizzare la rete dei servizi, la nostra provincia viene penalizzata. Non ci sto. Il 118 per la provincia di Frosinone è un presidio sanitario irrinunciabile. Invieremo l'ordine del giorno all'attenzione della Regione Lazio. L'iniziativa non ha alcun colore politico e non va assolutamente strumentalizzata, perché questo la indebolirebbe. Il punto riguarda la dignità e il rispetto delle opportunità da garantire ai cittadini. Se si tratta di mettere in discussione un metodo che in questi ultimi anni ha impoverito la nostra provincia, allora siamo pronti. Il consiglio provinciale rappresenta le istanze dei cittadini e degli amministratori del 91 Comuni: ecco perché abbiamo scelto di porre il problema in tale sede. E ci rivolgeremo a tutti gli eletti del territorio, non solo alla Regione».

Un ordine del giorno che sembra un manifesto che si rivolge al territorio, trasversale agli schieramenti. Parte dall'Ares 118 ma alla fine investirà altri temi. E il fatto di chiamare in causa tutti gli eletti (non solo la Regione) va nella direzione già imboccata da Antonio Pompeo all'indomani delle elezioni politiche del 4 marzo, quando si rivolse ai senatori, ai deputati e agli amministratori regionali eletti in Ciociaria. Inoltre, non è un segreto che da tempo il presidente della Provincia si rivolge ai sindaci e agli amministratori.  All'interno del Pd. Ma non solo.