«Non una semplice riorganizzazione logistica». E ancora, l'auspicio di «un immediato ripensamento». Il tema è l'istituzione dell'unità operativa complessa, servizio urgenza emergenza sanitaria, Latina-Frosinone (delibera 473 del 28 giugno). Le parole di Fabrizio Cristofari, presidente dell'ordine dei medici di Frosinone. Al centro del dibattito, per intenderci, l'accorpamento della centrale operativa, con possibilità di spostamento nel capoluogo pontino. Ipotesi che non piace al dirigente sanitario. A Latina tutte le telefonate al 118? Fabrizio Cristofari non ci sta. «Il 118 -afferma- è un numero di emergenza al quale si rivolgono cittadini in grave difficoltà. Spesso, anche il ritardo di pochi minuti, può essere fatale. Non a caso gli operatori della centrale operativa sono infermieri con competenze avanzate che gestiscono, coordinano e pianificano tutti gli interventi di emergenza-urgenza territoriale. Ma non soltanto: ogni giorno gli infermieri-operatori del 118 gestiscono migliaia di richieste di soccorso e d'interventi con un elevato carico di responsabilità. Per cui -prosegue Cristofari- L'affermazione secondo il quale "a Latina andranno solo i telefoni" non rassicura i cittadini-utenti».

La presa di posizione
Fabrizio Cristofari entra nello specifico. La sua presa di posizione è netta.«Voglio ricordare agli amministratori regionali che la provincia di Frosinone è formata da novantuno comuni che vanno dai monti della Valcomino fino alle campagne di Veroli e Frosinone. E la bravura dell'operatore che risponde al 118 è duplice: non solo deve intuire la gravità del caso, per disporre i mezzi da inviare, ma deve anche individuare, in pochi secondi, la località, spesso sperduta o in aperta campagna, in cui intervenire, prendendo come punti di riferimento incroci, ponti, contrade. E per tale servizio occorrono professionalità ben radicate, con una profonda conoscenza del territorio».
Per il presidente dell'ordine dei medici di Frosinone, inoltre, l'accorpamento con centrale operativa a Latina rappresenterebbe «un duro colpo alla professionalità e alla sanità della nostra provincia». E sul tema invita a «non semplificare» ed evidenzia il fatto che «a parte la professionalità acquisita negli anni dagli operatori, resta fondamentale la conoscenza minuziosa del territorio. E ancora: «sapere quali sono le strade agevoli per un'ambulanza o i percorsi più brevi da seguire. Al di là di quello che ci indica una semplice mappa».
Il dirigente sanitario chiede un'inversione di tendenza e, relativamente all'accorpamento delle province Rieti-Viterbo, asserisce che «non ha sortito gli effetti positivi attesi». Auspicando poi «un immediato ripensamento della Regione sull'unificazione delle centrali di Frosinone e Latina. E, se proprio dovesse farsi, così come nel nord della regione è stata scelta la sede di Rieti, pur essendo la provincia più piccola, al sud si preferisca allora la provincia di Frosinone sia perché ha novantuno comuni, contro i trentatré pontini, sia perché Latina è già sede del servizio di eliambulanza».

L'appello
Fabrizio Cristofari lancia un appello ai politici della provincia di Frosinone «affinché facciano sentire la loro voce in quanto in gioco non c'è una semplice riorganizzazione logistica, ma il futuro della risposta sanitaria alle emergenze del nostro territorio». In conclusione l'ordine dei medici, in una nota, riconosce agli operatori della centrale operativa Ares 118 «la profonda e collaudata professionalità, quotidianamente dimostrata nel coordinamento, gestione e organizzazione degli interventi».