Nel corso dell'assemblea nazionale del Pd, svoltasi all'Ergife Palace hotel di Roma, Francesco De Angelis ha parlato con il senatore Bruno Astorre. Non con il presidente nazionale Matteo Orfini. Un segnale politico inequivocabile per gli addetti ai lavori. Anche perché è stato lo stesso De Angelis, in una dichiarazione rilasciata proprio a Ciociaria Oggi, a confermare il fatto che sosterrà Nicola Zingaretti nella partita per la segreteria nazionale dei Democrat. Quindi, la sua permanenza nella componente di Matteo Orfini sembra davvero giunta al capolinea. Fra l'altro Orfini, tra i big nazionali del partito, è quello che maggiormente si oppone all'opzione Zingaretti.

Il dialogo tra Francesco De Angelis e Bruno Astorre va letto pure nell'ottica del prossimo congresso regionale, che a questo punto si terrà in autunno. Nel documento approvato dall'assemblea nazionale si legge fra l'altro: «L'assemblea nazionale avvia il percorso congressuale straordinario, i cui passaggi conclusivi verranno definiti dall'assemblea entro fine anno, in vista delle elezioni europee 2019. L'assemblea dà mandato alla direzione nazionale di approvare il regolamento base per i congressi territoriali, i tempi e le modalità con cui saranno chiamati a congresso i circoli, le federazioni e i regionali che hanno terminato il proprio mandato o comunque che siano stati commissariati».

Dunque, nel Lazio via libera alla stagione congressuale per eleggere il successore di Fabio Melilli. Francesco De Angelis non ha nascosto la sua ambizione di puntare alla segreteria regionale. In un primo momento sembrava che potesse vedersela proprio con Bruno Astorre, esponente di spicco di AreaDem di Dario Franceschini. Poi però l'accelerazione di Zingaretti sul versante della possibilità di candidarsi alla segreteria nazionale del Pd ha cambiato gli scenari.
Al punto che proprio Bruno Astorre ha detto che non avrebbe molto senso una competizione per la segreteria regionale tra due esponenti che sostengono il presidente della Regione Lazio. Vedremo quello che succederà.

Sempre nel documento nazionale è scritto che l'assemblea «promuove per ottobre a Milano il Forum nazionale per l'Italia, come grande appuntamento di ascolto e confronto del Partito Democratico con il coinvolgimento delle nostre esperienze territoriali, dei circoli e degli amministratori locali, delle forze del centrosinistra, della società italiana nelle sue articolazioni culturali, sociali, economiche, associative, di genere e generazionali interessate a lavorare insieme per il Paese costruendo l'alternativa al governo gialloverde verso i prossimi cruciali appuntamenti elettorali».

Per quanto riguarda la provincia di Frosinone, De Angelis punterà ad un'intesa unitaria sulla segreteria politica, tanto più se cercherà la scalata al regionale. Sotto questo punto di vista bisogna dire che il comune sostegno a Nicola Zingaretti costituisce un collante forte. Fra l'altro con il presidente della Provincia Antonio Pompeo (esponente di spicco dell'area di Scalia) si potrebbe determinare un asse di ferro. C'è poi la posizione dell'ex segretario provinciale Simone Costanzo, molto critico nei confronti di De Angelis negli ultimi tempi. Però bisognerà tener presente che Costanzo fa parte della componente di Astorre. Il che potrebbe far scattare comunque un ragionamento di non belligeranza sul piano politico. Al momento il favorito per la segreteria provinciale rimane il "reggente" Domenico Alfieri.

Ma bisogna considerare la fase politica e perfino storica che sta attraversando il Pd in questo momento sul piano nazionale. Saranno preponderanti quelle dinamiche, perfino sui livelli locali. Perché alla fine la sempre più probabile candidatura di Nicola Zingaretti alla guida del partito è destinata in ogni caso a mutare gli equilibri nel partito.