La spina dorsale "tecnica" del Rosatellum è che l'elettore potrà esprimere il voto con l'unica scheda, sia per la parte uninominale (candidato unico della coalizione, indicato con nome e cognome sopra i simboli che lo sostengono) che per quella proporzionale, dove i partiti concorrono ognuno per sé e sulla quale si applicano le soglie di sbarramento. Il primo presupposto è che non è valido il voto disgiunto (votare un candidato e una lista che non lo sostiene) e non ci sono le preferenze (il che significa che non si può indicare una preferenza tra i candidati del listino di partito). La maniera più semplice è quella di fare un segno sul simbolo di un partito. In questo modo il voto sarà assegnato sia al partito, per quanto riguarda la parte proporzionale, che al candidato all'uninominale per il maggioritario.
Si può votare in modo corretto, sia per quanto concerne la Camera che il Senato, pure tracciando un segno sul nome del candidato all'uninominale maggioritario. In questo caso il voto andrà anche al partito, se il candidato è collegato ad un solo simbolo, oppure sarà suddiviso tra i partiti della coalizione collegata. È considerata valida anche l'opzione di tracciare una doppia croce, sia per il candidato nell'uninominale che per una lista, a patto che il simbolo del partito scelto sia collegato al candidato. In questo caso però bisogna prestare attenzione a non far uscire le due croci dal riquadro del candidato e del partito. Questo perché non ci sono le preferenze. La legge elettorale vieta espressamente il voto disgiunto. Non si può votare cioè per un candidato nell'uninominale e, contemporaneamente, tracciare un segno sul simbolo di un partito che non è collegato a lui e che, conseguentemente, sulla scheda si trova in un altro riquadro. Sarà considerata altresì nulla una scheda dove «l'elettore traccia segni di voto sul contrassegno di più liste, anche se collegate tra loro». Questo passaggio è spiegato esplicitamente nelle istruzioni del Ministero dell'Interno ai presidenti di seggio. Non si può quindi fare la croce su due simboli di partito. Un'altra raccomandazione che viene fatta agli elettori è quella di votare le schede senza sovrapporle, altrimenti potrebbero risultare segni che annullano la scheda sottostante. Saranno considerate nulle pure le schede dove la croce va a toccare due riquadri. La scheda del Senato è di colore giallo, quella della Camera rosa. Alla Camera 232 seggi saranno ripartiti tramite collegi uninominali, mentre 386 seggi saranno suddivisi proporzionalmente fra i candidati della lista (o coalizione di liste) al plurinominale, che avranno ottenuto più voti, in ordine dal primo all'ultimo. I restanti 12 seggi appartengono alla circoscrizione estera. Al Senato, 101 seggi saranno scelti con sistema maggioritario, 193 con il proporzionale. Sei i seggi della circoscrizione estero, uno per la Valle D'Aosta, sei per il Trentino.
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Senato e Camera: ecco le schede per votare in Ciociaria
Frosinone - La spina dorsale “tecnica” del Rosatellum è che l’elettore potrà esprimere il voto con l’unica scheda, sia per la parte uninominale che per quella proporzionale
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