«La cittadinanza non è merce di scambio o un premio da regalare per "buona condotta", è frutto di destini comuni, che piaccia o no. E questo non potrà essere modificato». Interviene, così, Massimo Ruspandini, il candidato al Senato di Fratelli d'Italia nel collegio della provincia di Frosinone, su ius soli e contrasto all'immigrazione irregolare. «L'immigrazione incontrollata, alimentata dal business dell'accoglienza prosegue Ruspandini non può far altro che sfaldare le piccole comunità come quelle dei paesi della Ciociaria. Abbiamo già assistito, nostro malgrado, a vicende di sindaci che sono stati costretti, per ottemperare alla legge vigente, a concedere la cittadinanza a persone che non erano in grado di parlare correttamente l'italiano e quindi tanto meno di leggere il giuramento che ogni nuovo cittadino è prestato a pronunciare. Va spiegato ai sostenitori di questa legge che, con lo ius soli che sembra essere diventato l'unico cruccio della sinistra liberal-progressista italiana, sempre più attenta ai diritti astratti e poco ai bisogni dei cittadini, ad ogni straniero che abbia compiuto un ciclo di studi completo nel nostro Paese sarebbe concessa in automatico la cittadinanza. Il tutto, senza accertarsi che questa persona conosca e si riconosca nei valori che contraddistinguono la civiltà italiana. L'errore che non si deve fare è ridurre la cittadinanza ad una questione meramente giuridica e tutto ciò non deve passare per razzismo ma per buonsenso e amore per la propria terra e per i suoi figli. Alla luce di ciò, ritengo che debbano venire prima gli italiani. Ormai, basta scorrere l'elenco delle graduatorie per l'ottenimento di una casa popolare per vedere quanto gli italiani siano già penalizzati da una legge lontana dai bisogni dei cittadini. Per questo continuerò a ribadire che la priorità debba essere data ai nostri cittadini. Quanti con il loro lavoro,pur tra le mille difficoltà, hanno contribuito a fare qualcosa per questa nostra terra, devono avere la priorità nell'accesso ai servizi sociali e nell'ottenimento della casa popolare. Chi conosce le mie battaglie politiche sa che, da amministratore locale, mi sono sempre battuto per questo e continuerò a farlo con maggior forza se avrò la possibilità di sedere in Senato».