«La situazione economica ed occupazionale della provincia di Frosinone è seria, inutile girarci intorno. Ma alcune cose bisogna cominciare a dirle». Maria Spilabotte, senatrice del Pd, interviene su un tema delicato. Spiega: «Intanto va detto che la nostra provincia è ai margini di zone nelle quali invece ci sono incentivi. Penso al Mezzogiorno, ma anche alla provincia de L'Aquila. Il punto è che tra i parametri per rientrare nella legge Obiettivo 2 c'è pure quello del prodotto interno lordo regionale. Ora, il Lazio è la seconda regione italiana per prodotto interno lordo. Ma la situazione specifica della provincia di Frosinone è ben diversa. E quindi è normale che gli imprenditori preferiscono investire laddove ci sono sgravi ed incentivi. Si tratta di pochi chilometri di distanza, che però fanno la differenza tra ipotesi di rilancio e prospettive di depauperamento economico e produttivo del nostro territorio. Teniamo presente che in Ciociaria ci sono meno di 500.000 abitanti e le persone senza lavoro sono circa 190.000. Di questi soltanto meno di 6.000 usufruiscono degli ammortizzatori sociali». Ma come si può intraprendere la strada dello sviluppo? Rileva Maria Spilabotte: «Non c'è alternativa ad una sinergia tra istituzioni, politica, sindacati e associazioni di categoria.
Credo che dovremmo anche incentivare i controlli per combattere le piaghe del lavoro nero e dell'evasione e dell'elusione fiscale. Però il punto vero è che in questa provincia non si riesce mai a fare squadra davvero». Rileva Maria Spilabotte: «Più volte ho convocato incontri e convegni su temi economici e lavorativi emi sarebbe piaciuto che i sindacati avessero partecipato in modo massiccio. Questo invece non è avvenuto e sinceramente ci sono rimasta male.
La sottoscritta crede nel ruolo imprescindibile dei sindacati». Intanto, a distanza di un mese dal bando andato deserto per la reindustrializzazione del sito ex Videocon, il cda dell'Asi non ha ancora riformulato la proposta. Maria Spilabotte nota: «È urgente una revisione dei bandi, diminuendo gli importi. A quelle cifre le piccole e medie imprese del territorio sono tagliate fuori. Quando invece credo che bisognerebbe coinvolgere proprio queste realtà, con bandi da 1 milione di euro».
Si preannuncia un Natale amaro per tanti lavoratori e la vicenda dell'Ideal Standard è solo l'ultima di una serie interminabile.
Nota Maria Spilabotte: «La questione dell'Ideal Standard è per molti versi paradossale: parliamo di un sito produttivo di assoluta eccellenza. Non soltanto a livello nazionale, ma pure internazionale. Le aziende private possono assumere le decisioni che vogliono, ma il territorio non può limitarsi a fare da spettatore. Mi riferisco all'intera classe dirigente, non soltanto a quella politica». Conclude la Spilabotte: «Mi aspetto di più anche dalle associazioni di categoria di questo territorio. Non possono limitarsi a puntare l'indice contro la politica, forse dovrebbero fare una riflessione autocritica seria e approfondita.Come parlamentare mi sento di aver votato molti provvedimento sul tema del lavoro. Provvedimenti che altrove hanno perfino prodotto dei risultati. Perché in provincia di Frosinone no? È urgente istituire un tavolo attorno al quale ragionare tutti insieme in tempi rapidi».