Elezioni regionali, candidature alle politiche e possibili scenari alla Provincia: una triangolazione micidiale quella che si prospetta per il Pd in Ciociaria. Minimo comun denominatore l'impossibilità di trovare equilibri interni duraturi. E perfino la tregua armata al momento rimane un obiettivo difficile da garantire. È slittato l'incontro in programma ieri sera a Zagarolo tra il senatore Bruno Astorre, il presidente del consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori, il segretario provinciale del Pd Simone Costanzo e Barbara Di Rollo, consigliere comunale di Cassino. Si terrà nei prossimi giorni. Il tema all'ordine del giorno è sempre quello: il "ticket" Costanzo-Di Rollo per le regionali, con la possibile adesione di quest'ultima ad AreaDem del ministro Dario Franceschini, della quale Astorre è un punto di riferimento. Sarebbe una novità importante nel delicato gioco degli equilibri interni del Pd. Barbara Di Rollo, esponente di punta del gruppo che nel cassinate fa riferimento a Francesco Mosillo, fino a pochi giorni fa era posizionata nella componente orfiniana di Francesco De Angelis. Poi l'esito della vicenda relativa alla presidenza della Saf ha cambiato le cose. E la Di Rollo lo ha fatto presente all'assessore regionale Mauro Buschini qualche giorno fa nel corso di un evento non politico. A questo punto per le regionali la partita sarà doppia, anzi tripla considerando pure la componente di Francesco Scalia. Tre i possibili "ticket" in campo: Mauro Buschini-Sara Battisti, Simone Costanzo-Barbara Di Rollo, Marino Fardelli-Barbara Caparrelli. È quest'ultimo, infatti, il nome che circola maggiormente nell'area di Scalia come casella in quota rosa. C'è poi l'aspetto delle candidature alle politiche. Qui bisogna distinguere tra i collegi maggioritari e i listini proporzionali. Per quanto riguarda il maggioritario, i collegi sono tre: due alla Camera (Frosinone e Cassino), uno al Senato. Per Palazzo Madama il nome che circola maggiormente è quello di Mauro Vicano. Per il resto è tutto da definire. Influiranno le alleanze ma pure i sondaggi, dal momento che quelli attuali danno il centrodestra in netto vantaggio in provincia di Frosinone. E poi molto dipenderà da quelle che saranno le candidature eleggibili nei listini proporzionali. Tenendo presente che alla Camera c'è stato l'accorpamento tra le province di Frosinone e Latina e al Senato anche di Fiumicino-Ciampino e Velletri-Marino. Senza dimenticare l'alternanza uomo-donna nella composizione della lista dei 7 candidati. Per la Camera si profila un duello tra Francesco De Angelis (Orfini) e Nazzareno Pilozzi (Boschi). Mentre per il Senato Francesco Scalia (Lotti) dovrà vedersela, oltre che con Claudio Moscardelli (Lotti), pure con Bruno Astorre (Franceschini). Gli spazi sono ristrettissimi. Mentre invece Maria Spilabotte potrebbe piazzare il colpo vincente in quota rosa.
E veniamo alla Provincia. I fronti che si potrebbero aprire all'interno della maggioranza sono due. Il primo legato alla possibile adesione del vicepresidente Andrea Amata a Noi con Salvini. Ipotesi che renderebbe complicata la permanenza di Amata in maggioranza. Nonostante si parli di un ente di secondo livello. L'altro fronte è quello legato alle decisioni di Alternativa Popolare, della quale fa parte il consigliere Massimiliano Mignanelli, anche se eletto nella lista del Pd. La scelta di andare per conto proprio non comporterebbe problemi, così come il sostegno a Nicola Zingaretti nel Lazio. Ma che succede in caso di accordo con il centrodestra? In ogni caso comunque Antonio Pompeo avrebbe la maggioranza: 7 u 13 invece che 9 su 13. Però...