Cna, Federlazio e Unindustria trovano l'accordo per... dividersi. È questa la grossa novità emersa nel corso dell'ultima assemblea generale del Consozio di sviluppo industriale di Frosinone. L'ha convocata, in sessione straordinaria, il presidente Francesco De Angelis, che ha espresso particolare soddisfazione per il risultato ottenuto dalle associazioni di categoria.
«È la quarta volta ha detto il numero uno dell'Asi che convoco questo consesso in sessione straordinaria e ogni volta superiamo abbondantemente la quota dei due terzi richiesta. Inutile dire ha continuato il presidente che ciò ha consentito di affrontare punti e questioni di straordinaria importanza per la vita dell'ente». E quella di martedì scorso è stata davvero una seduta significativa perché, dopo anni, Cna, Federlazio e Unindustria, grazie a un accordo raggiunto tra loro, sono tornate protagoniste della vita dell'Asi con l'unanime via libera di tutti i presenti. «Avevamo una quota del 6% comune alle tre associazioni di categoria. Purtroppo, ha spiegato ancora De Angelis questo assetto ha spesso creato difficoltà di partecipazione. Ma oggi, grazie anche al contributo delle tre associazioni e della Camera di Commercio, Unindustria, Federlazio e Cna hanno trovato un'intesa che consente di superare le difficoltà di questi anni. Quel 6% infatti esce dalla compagine consortile per rientravi equamente diviso tra le tre». Questo significa che da questo momento le tre associazioni non saranno più vincolate alla loro unione, dal momento che ciascuna di loro possiede il 2% .

Il punto sul bando per l'ex Vdc

Sempre nel corso dell'a s s e mblea, De Angelis ha comunicato che entro il 15 dicembre prossimo convocherà il Consiglio di amministrazione per poter procedere alla pubblicazione del nuovo bando per la reindustrializzazione del sito ex Vdc, che comporterà un ribasso del prezzo a base d'asta così come previsto dalla legge, annunciando al contempo un'altra importante novità. «Abbiamo dato mandato alla struttura e ad alcuni consulenti del Ministero di avviare lo stesso iter di acquisizione di altri siti dismessi, sempre che esistano le condizioni necessarie, ovvero che questi, nel corso degli anni, abbiamo ricevuto finanziamenti pari o superiori al loro valore. Il nostro obiettivo non cambia – ha evidenziato il presidente Asi vogliamo reindustrializzare i capannoni abbandonati e riportare sviluppo e occupazione». Una procedura che aveva già accennato a ottobre, quando aveva presentato il primo bando, poi andato deserto. De Angelis ha concluso la seduta ribadendo che a gennaio avvierà le consultazioni con tutti i Comuni per poter attivare la procedura di stesura del nuovo Piano regolatore generale dell'Asi.