Era il candidato su cui, in un primo momento, puntava tutto il centrodestra. Poi i tre partiti, in qualche modo, si sono divisi: sulla carta apparteneva ai Fratelli d'Italia della Meloni, poi è stato preso sotto l'ala protettrice di Salvini e della Lega, motivazioni per le quali Berlusconi si è trovato a prendere le distanze perché nel Lazio vuole assolutamente un candidato di Forza Italia.
Ma adesso Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, anticipa tutti e decide di fare tutto da solo. «A chi appartengo? Alla gente», ha risposto il primo cittadino alle tante domande riguardanti il suo schieramento politico nel trittico del centro destra (FdI - FI - Lega). «Sono una persona molto corretta e quindi ieri mattina ho telefonato a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Gianni Letta, perchè non ho il numero di Berlusconi, e li ho avvertiti della voglia mia, di tanti sindaci e tante persone, di correre. Quello che faranno loro non è un problema mio, ma non voglio far litigare nessuno. Non entro nelle diatribe, veti e controveti. Poi decideranno loro», ha detto Pirozzi, come riportato dall'Ansa, a Radio Radio per ufficializzare la sua candidatura.
Qual è, dunque, l'obiettivo di Pirozzi? Sulla carta, il primo cittadino presenta l'idea di una lista di sindaci, professionisti, associazionisti in stretto contatto con il territorio e con le periferie. «Gente di frontiera», insomma, a cui i problemi non vanno raccontati perché li conoscono di persona.
Entrando nella questione politica, l'obiettivo di Pirozzi sembra essere quello di far confluire i leader nella sua idea politica: da candidato presidente "conteso", il sindaco di Amatrice tenta di diventare un aggregatore. Il risultato, però, potrebbe essere quello opposto: il centrodestra potrebbe dividersi su questa scelta o, addirittura, lasciarlo correre da solo con la sua lista di civici. Anche perché Pirozzi è stato chiaro: «Mi auguro che ci sia una condivisione, ma metterò dei paletti - conclude - Nel Lazio non succederà, ma non ci saranno gli "impresentabili". Se ci metto la faccia, detterò la linea e ci confronteremo sui programmi. Ma non ho paura ad andare da solo».