Ma perché il nome di Nicola Ottaviani continua a circolare per la presidenza della Regione Lazio? Perché è una delle opzioni o perché viene utilizzato in questa fase anche in funzione anti Pirozzi? Mario Abbruzzese, consigliere regionale e leader provinciale di Forza Italia, non si scompone e dice: «Non si tratta affatto di una boutade. E neppure di gossip elettorale. Nicola Ottaviani ha le capacità, le qualità e la credibilità per rivestire un ruolo così prestigioso». Insistiamo: Nicola Ottaviani però è ineleggibile, per partecipare a questo tipo di competizione dovrebbe dimettersi da sindaco di Frosinone. È un'ipotesi plausibile? Abbruzzese risponde: «Questo dipenderà da lui». Fra pochi giorni, dopo le elezioni regionali siciliane, il centrodestra deciderà il candidato alla presidenza del Lazio, quello che sfiderà Nicola Zingaretti (centrosinistra) e Roberta Lombardi (Movimento Cinque Stelle).
Nicola Ottaviani ha più volte ribadito che non intende dimettersi da sindaco e che quindi non sarà candidato alla presidenza della Regione Lazio. Ma il nome continua a circolare.
È vero pure che in questa fase Forza Italia sta facendo "melina" per capire quale sarà la posizione ufficiale di Silvio Berlusconi sull'opzione di Sergio Pirozzi. Il sindaco di Amatrice appare vicinissimo ad una candidatura, anche senza Forza Italia. Ha il sostegno della destra di Gianni Alemanno e della Lega di Matteo Salvini. Secondo indiscrezioni il leader lumbard potrebbe perfino tenerlo in considerazione per una candidatura al Senato o alla Camera.
Per il resto però Fratelli d'Italia è cauta e Giorgia Meloni lo ha fatto capire. Mentre in Forza Italia, oltre ai nomi di partito (Francesco Giro e Claudio Fazzone), circolano con insistenza le opzioni di Luisa Todini, Giancarlo Cremonesi e di Nicola Porro. Non resta che attendere. Una cosa è certa però: il centrodestra sa perfettamente che soltanto mantenendo l'unità può giocarsi la partita. E la scelta sulla candidatura di Sergio Pirozzi sarà decisiva. In un senso o nell'altro.
Per quanto riguarda invece le elezioni politiche, Silvio Berlusconi è tornato a definire "ottima" la soluzione di Antonio Tajani premier.
Mentre invece Matteo Salvini ha detto: «L'obiettivo è il governo di centrodestra. Ma se all'indomani del voto non dovessimo avere la maggioranza, io non chiamerei mai Gentiloni, Renzi e Alfano, piuttosto alzerei il telefono e chiamerei Beppe Grillo». Parziale rettifica, ma monito lanciato. Con sistemi elettorali differenti non è impossibile immaginare strategie diversificate per regionali e politiche. Però si voterà lo stesso giorno. E i simboli sulle schede dovranno lanciare messaggi chiari e semplici. Soprattutto univoci.
Regione Lazio: Abbruzzese rilancia Ottaviani per la corsa alla Presidenza
Frosinone - Il leader degli azzurri: "Il sindaco può essere il candidato, dipende da lui". Ma ci sono l’ostacolo dell’ineleggibilità e la melina di Fi sull’ipotesi Pirozzi
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