Il punto vero è che il voto finale sul Rosatellum 2.0 sarà a scrutinio segreto. Elemento che potrebbe scatenare malumori e mal di pancia che covano all'interno dei partiti che pure sostengono la proposta di legge: Pd, Alternativa Popolare, Forza Italia, Lega e verdiniani. Se poi il testo dovesse passare l'esame della Camera, al Senato ci sarebbe comunque il problema dei numeri. Il clima politico, fuori e dentro il Palazzo, è incandescente. Ieri Il Movimento Cinque Stelle ha protestato fuori da Montecitorio, con manifestazioni non stop. Tra i protagonisti, oltre a Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, anche Luca Frusone, parlamentare della provincia di Frosinone. Dice.

«Questa legge è un colpo di mano, che lascerà una ferita insanabile. Partito Democratico e Forza Italia hanno un solo obiettivo: cercare di frenare in ogni modo il Movimento Cinque Stelle. Ma stiano attenti all'effetto boomerang».

Fra le altre cose una bocciatura del Rosatellum 2.0, proprio per il fatto che su tre articoli è stato messo il voto di fiducia, potrebbe perfino provocare un'interruzione anticipata della legislatura, anche se alla fine mancano ormai meno di cinque mesi. Qualcuno ha ipotizzato perfino la data delle elezioni: 4 marzo 2018. In quel giorno si voterebbe sia per Camera e Senato che per la Regione Lazio. Un incrocio di destini politici da mozzare il fiato. Pure sul versante delle candidature. La valenza delle regionali è fondamentale nello scacchiere provinciale. Il fatto che il presidente della Provincia Antonio Pompeo abbia deciso di ricandidarsi a sindaco di Ferentino ha semplificato di molto il quadro nel Pd.

Il punto di partenza rimane comunque la ricandidatura degli uscenti: l'assessore Mauro Buschini e il consigliere Marino Fardelli. Soltanto dopo che sarà stata individuata la "griglia" delle candidature a Camera e Senato, si capirà se la senatrice Maria Spilabotte e il deputato Nazzareno Pilozzi potranno riposizionarsi alle regionali. In campo ci sarà anche una lista civica di Zingaretti. Tra i nomi che circolano ci sono quelli di due consiglieri comunali di Frosinone: Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. Bisogna pure considerare che, in caso di introduzione della doppia preferenza di genere, sarà obbligatorio puntare su più quote rosa. Le possibili soluzioni non mancano: Antonella Di Pucchio, Barbara di Rollo, Maria Paola D'Orazio, Stefania Martini. Per quanto concerne Camera e Senato, invece, il ragionamento di partenza è sempre lo stesso: Francesco De Angelis e Francesco Scalia. Indipendentemente dalla quota maggioritaria (collegi uninominali) o proporzionale (collegi plurinominali). La discussione però deve ancora iniziare. E sarà lunga. Per quanto riguarda la parte maggioritaria, filtrano pure i nomi di Simone Costanzo e Mauro Vicano. In Forza Italia, se Mario Abbruzzese dovesse concorrere nel collegio sud della Camera, per le regionali il duello sarebbe tra Danilo Magliocchetti e Pasquale Ciacciarelli. Ma, non soltanto per le quote rosa, ci sono pure Maria Teresa Graziani e Serena Petricca. Non si escludono sorprese però considerando che alle politiche potrebbero giocarsi le loro carte Antonello Iannarilli, Silvio Ferraguti, Gianluca Quadrini ed Alessandra Mandarelli.

Naturalmente in tutti i partiti la febbre delle candidature è già altissima. In Alternativa Popolare alle regionali potrebbero concorrere Andrea Amata e Massimiliano Mignanelli, mentre per la Camera (collegio sud) salgono le quotazioni di Michele Nardone. In Fratelli d'Italia Massimo Ruspandini sta analizzando con attenzione il quadro complessivo. Il partito di Giorgia Meloni intende recitare da protagonista su entrambi i fronti. Il nome del vicesindaco di Ceccano è in pole position per una candidatura eleggibile, alla Camera o alla Regione. Il Movimento Cinque Stelle sceglierà i candidati attraverso le proprie regole. Ma è comunque chiaro che non si potrà prescindere dalla ricandidatura del deputato Luca Frusone. In provincia di Frosinone ci sono due collegi per la Camera: quello nord (33 Comuni) e quello sud (58). Unico collegio al Senato.