Lodo Tre Esse, la Provincia dovrà pagare. Metà, ma dovrà pagare. Parzialmente sospesa l'esecutività della sentenza della Corte d'appello di Roma fino alla concorrenza del 50% della somma liquidata dal lodo arbitrale del 7 aprile 2010. Così hanno deciso i giudici della prima sezione della Corte di appello di Roma (presidente Roberto Reali).Sul piatto ci sono 3.358.000 euro (oltre interessi e rivalutazione monetaria) che, ora, la Provincia dovrà pagare per metà. L'ente di piazza VI dicembre, rappresentato dall'avvocato Giorgio Pongelli, aveva chiesto la sospensione dell'esecutività della sentenza della Corte d'appello che confermava il lodo in attesa della pronuncia definitiva della Corte di Cassazione davanti alla quale il ricorso è ancora pendente.

La Tre Esse, difesa dagli avvocati Francesco Maria Gazzoni e Giuseppe Spaziani, aveva chiesto al tribunale l'inammissibilità della richiesta avanzata dalla Provincia. Quest'ultima si era appellata sul presupposto del grave e irreparabile danno conseguente alla pronuncia sfavorevole. I giudici, nell'esaminare la questione, hanno ritenuto «incontestabile che la Provincia versi in una condizione finanziaria particolarmente difficile, tale da rendere plausibile che il pagamento della somma molto rilevante che gli arbitri hanno liquidato a titolo risarcitorio alla società (oltre 3.3000.000 euro) possa arrecarle grave ed irreparabile danno». Nel decidere la corte ha tuttavia bilanciato gli opposti interessi, da una parte quello della Provincia, dall'altra quelli della società a incassare una così rilevante somma e ha fatto lo "sconto" alla Provincia. Il tutto in attesa della Cassazione. Il presidente dell'amministrazione provinciale, Antonio Pompeo, fa buon viso a cattivo gioco e dice: «C'è un obbligo di pagamento. Vedremo con gli uffici preposti quale iter da seguire. Non è una bella notizia per noi».

Ora si studieranno eventuali contromosse. «Saranno tentate tutte le azioni che possono portare beneficio all'ente - prosegue Pompeo - e che siano accettabili per la controparte». Ma se tale esborso rischia di compromettere i servizi offerti dalla Provincia al momento è ancora preso per dirlo. «Vedremo con gli uffici finanziari - conclude Pompeo - Un dato è certo: è una parziale condanna che crea difficoltà alla Provincia». Il contenzioso tra la Tre Esse e piazza Gramsci verte sul lavoro svolto dalla società che, dal 2005, reclama il rispetto del contratto. La Tre Esse era stata incaricata dell'ottimizzazione del canone Cosap attraverso il rilevamento e la ricognizione dei passi carrabili, la rilevazione dei dati e la formazione di banche dati analitiche e cartografiche, la regolarizzazione e gestione amministrativa. Ma la Provincia non ne ha voluto sapere di pagare. Anzi, già che c'era, sospese il pagamento della Cosap. Nel frattempo, tra le parti era stato deciso di affrontare un lodo arbitrale per trovare una via d'incontro. L'arbitrato si era concluso a vantaggio della società che avrebbe dovuto incassare la somma per i servizi resi, per circa quattro milioni di euro, comprese spese e interessi. La Provincia, per evitare di pagare un conto tanto salato, ha deciso di proseguire la battaglia giudiziaria. Così era stato dato mandato agli avvocati di impugnare il lodo