Per lui la terza legislatura di fila: ormai è un punto fermo non soltanto di Nicola Ottaviani, ma di tutta la città di Frosinone. Che lo ha premiato con i voti ma anche con una stima che pochi, in politica, riescono a surgelare. Del resto le sue doti da "gran cerimoniere" lo contraddistinguono in ogni palazzo, da quello della Provincia a quello del Comune. Un uomo di partito sempre, non a comando. Perché, dice, «Forza Italia non è un autobus dal quale si scende o sul quale si sale secondo convenienza». E il segnale che lancia è chiaro. Chiarissimo.
Anche lei, come diversi altri, riprende da dove ha lasciato la prima consiliatura: che tipo di Forza Italia c'è, adesso, nell'Ottaviani bis?
«Innanzitutto vorrei ringraziare ancora una volta le oltre 300 persone che mi hanno dato fiducia per la terza consiliatura di fila. Evidentemente la coerenza e la serietà, in politica, così come nella vita, ancora pagano. C'è la Forza Italia di sempre, corretta, leale, collaborativa e pronta ad assumersi, insieme al sindaco Ottaviani e all'intera maggioranza, le responsabilità di governo della città. Cercando per quanto possibile di fare di più e meglio».
Esprimete un assessore, il presidente d'Aula e tre consiglieri: direi che non c'è male…
«Aggiungerei, con orgoglio, anche il sindaco. Si tratta del risultato importante ottenuto da FI in questa campagna elettorale, laddove il nostro partito si è confermato il primo di Frosinone. È chiaro che non vogliamo fermarci qui».
L'endorsement del presidente Tajani a Ottaviani è un imprimatur per sfide politiche più alte. Lei, tra Parlamento e Regione Lazio, per quale lo giudica più idoneo?
«Lo ha già detto e bene l'onorevole Tajani: Nicola Ottaviani ha dimostrato, con i fatti, di essere uno dei migliori amministratori in Italia. Quindi può fare tutto e tutto quello che eventualmente il partito lo chiamerà a svolgere».
Parliamo di lei: che programmi politici ha per il futuro? Il 2018 si preannuncia un anno elettoralmente eterogeneo…
«Ho appena concluso la seconda campagna elettorale consecutiva, dopo quella delle provinciali, in appena sei mesi. Per cui ora devo solo pensare a svolgere bene il mio mandato al Comune e alla Provincia, continuando a stare in mezzo alla gente e a evidenziare con forza le tanti criticità importanti esistenti sul territorio, come quelle della sanità, dell'ambiente del lavoro. Per quanto riguarda le elezioni politiche e regionali del 2018 mi confronterò, come faccio sempre dal 1995, all'interno del mio partito, ascoltando le legittime aspirazioni di tutti per trovare una sintesi. Certo è che nessuno può sentirsi candidato in pectore, senza una necessaria concertazione e senza aver individuato dei criteri di selezione. Forza Italia non è un autobus dal quale si sale o si scende a seconda delle proprie convenienze, o si sta dentro nei periodi di vacche grasse e fuori, anzi altrove, nei periodi di quelle magre. In questi processi la memoria storica è importante».