Donne e motori, gioie e dolori. Chissà se lo hanno pensato, anche solo per un attimo, i principi azzurri di Mario Abbruzzese quando giovedì sera, riuniti nella sede del partito sulla via dello shopping di Frosinone, hanno dovuto affrontare una "campagna acquisti" ben più delicata della scelta sul bikini per la calda estate 2017! Eh sì, perché il nodo da sciogliere è, ancora, sostanzialmente quello di fornire a Nicola II un nome che finisca per "A" (e non sia Andrea) da inserire nella rosa dei nove (mai termine fu più azzeccato) per rispondere a una sua precisa richiesta: almeno quattro donne nella seconda giunta Ottaviani. E dunque eccoli là: mentre bar e locali del capoluogo iniziano a servire tartine, spuntini e finger food sui tavoli all'aperto per l'apericena del giovedì, loro, su una scrivania extralarge (ne sono servite due per contenere tutti gli uomini del presidente, Tajani, a destra e sinistra di Mario "il condottiero", in cravatta e maniche di camicia), anziché flute di prosecco o vino d'annata, hanno fogli, cellulari e qualche bic. In platea almeno i quattro quinti della lista di Forza Italia. La prima delle due decisioni assunte nella stanza delle pareti gialle: un confronto costante con tutti i componenti della squadra, anche con coloro che non sono stati eletti, e per tutto il periodo della consiliatura. In secundis, la questione del metodo con cui individuare l'assessore da esprimere. Facile come recitava la vecchia pubblicità del Bitter: chi ha preso più voti ha diritto di esprimersi prima degli altri. Considerando che Adriano Piacentini, con i suoi 604 consensi al seguito, ricoprirà probabilmente il ruolo di presidente del Consiglio (cinque anni fa si applicò lo stesso criterio delle preferenze per il dottor Lunghi), che Danilo Magliocchetti, a cui 303 hanno detto sì, è incompatibile con il ruolo di assessore perché già consigliere provinciale e che Riccardo Masecchia (284 voti) sembrerebbe orientato a non accettare di sedersi in poltrona per questioni lavorative, ecco che con un bel tailleur e un sorriso smagliante Cinzia Fabrizi potrebbe sfoggiare con orgoglio le sue 316 schede blu tra i banchi dell'Esecutivo. Certo, potrebbe anche sentire eccessivo il peso di un ingresso in Consiglio da assessora, considerando che sarebbe questa la sua prima esperienza amministrativa. Ma chi ha detto che se vale il metodo sempreverde del buon padre di famiglia per gestire la cosa pubblica, non sia altrettanto efficace quello privato di donna lavoratrice, mamma matura e giovane nonna? Se, poi, proprio la signora non dovesse convincersi, si farà alla vecchia maniera, scorrendo la lista e fermando la punta della penna accanto alle tre cifre più alte: quelle di Thaira Mangiapelo (256) e Francesca Chiappini (189). Qualche notte ancora per riflettere c'è: martedì prossimo scadono i dieci giorni, dalla proclamazione degli eletti, per la convocazione del consiglio comunale. Dopodiché ce ne saranno altri dieci per celebrare la seduta. E poi: chi ha stabilito che la prima giunta sia quella buona? Nella storia delle amministrazioni l'Esecutivo ha sempre risentito delle più o meno violente scosse di assestamento. E nel caso di Frosinone c'è una variabile di non poco conto che si chiama Nicola Ottaviani: se decidesse di partecipare alle primarie per il candidato del centrodestra alle Regionali? Nel caso in cui vincesse anche quella mano di poker e scendesse in campo contro il suo omonimo di centrosinistra, dovrebbe risolvere lo spinoso rebus, quasi più rognoso del sudoku, dell'ineleggibilità o incandidabilità. Senza contare che in calendario ci sono anche la partita in Parlamento e l'amichevole alla Provincia. Insomma: un'estate da bollino rosso, un autunno che già scalda i motori e Frosinone che trasuda politica da tutti i pori...