Disordini e caos. I cittadini protestano e si bloccano i lavori del Consiglio comunale. Il presidente dell'aula Dino Secondino non riesce ad andare avanti. Gli attivisti rimproverano il sindaco che ha fatto un excursus sulla vicenda Acea ma non ha dato le risposte richieste. 

È iniziato alle 19, con un'ora di ritardo rispetto al previsto, il Consiglio comunale chiamato a deliberare sul caso Fiotech, su una variante urbanistica e su altri importanti punti. Ma D'Alessandro ha dovuto dare priorità all'acqua pubblica visto che, in base alla recente sentenza del Consiglio di Stato, dal primo luglio il servizio idrico sarà gestito da Acea. Ma i cittadini non ci stanno, sono in rivolta: come forma di protesta hanno giá provveduto a fare le disdette. In tanti hanno quindi affollato il palazzo municipale per chiedere risposte al sindaco, per chiedere a lui di fare un lavoro insieme. Sono arrabbiati e a loro non interessano di chi sono le responsabilità. Vogliono tutelare l'acquedotto. Il sindaco è stato quindi costretto a fare installare le casse all'esterno per permettere a tutti i cittadini in piazza di assistere al Consiglio e in questo momento sta ripercorrendo le tappe del caso Acea. La tensione è palpabile. Le Forze dell'Ordine presidiano in massa dentro e fuori l'aula. I nervi degli attivisti sono a fior di pelle.

di: A. S.