È il consigliere che ha raccolto più preferenze in assoluto, 703, ottenendo la rielezione nella sala Luigi Lunghi. Vanta un impegno politico di lungo corso, ma la politica, come ad Angelo Pizzutelli piace ricordare, per lui comincia fuori dalle stanze. Abbiamo raccolto le sue impressioni e idee, che dovranno valere in un contesto dove il centrosinistra si trova ad inseguire, fronteggiandola necessità di aprire una nuova era.

Pizzutelli, cominciamo con un bilancio della sua campagna elettorale.
«Sono felice di aver raccolto i frutti di un'attività che ho cominciato cinque anni prima, con un impegno costante. Sono partito presto, rimanendo sempre a contatto con la gente. Il risultato per me è doppiamente positivo perché l'ho ottenuto arrivando da un'altra formazione (il Psi) e dovendomi quindi confrontare in una realtà diversa, più allargata e variegata».

Se lei può ritenersi soddisfatto, lo stesso non si può dire per il Pd.
«Il Partito Democratico ha pagato delle spaccature interne che nessuno può negare. Questo clima non ha giovato al nostro candidato sindaco, che forse potevamo aiutare meglio».

Ci sono altre ragioni per spiegare la pesante sconfitta?
«Mi sento di dire che la ragione preminente è proprio la divisione interna, una scarsa armonia che ricordo noi avemmo anche durante le elezioni del 2012. Secondo me quella spaccatura non è stata sanata nel corso dei cinque anni successivi, se fossimo arrivati più uniti a questa tornata elettorale a mio avviso il risultato sarebbe stato diverso».

Adesso, che tipo di opposizione sarà?
«Non posso che rispondere parlando di quello che è stato da sempre il mio approccio, auspicando sarà quello di tutti. Quindi un'opposizione sempre attiva, attenta, fatta di interventi e proposte costruttive, esprimendo fermezza se necessario. Un approccio del genere verrà sicuramente premiato, così come sono stato premiato io, che ad esempio ho sempre sollevato dubbi sulla ragionevolezza di alcune imposte troppo alte».

Su cosa pensa, invece, di poter convergere con Ottaviani?
«Con l'amministrazione spero si possa collaborare sul Parco Cosa, sull'impulso all'urbanistica, che in questi anni è stata a tratti paralizzata e sull'attrazione di fondi europei»

Sembra di capire che l'operato del sindaco è per lei molto deludente...
«Ho molte critiche da fargli, tuttavia lo considero un uomo intelligente col quale si può dialogare, non ho evitato infatti di rivolgergli i miei complimenti telefonicamente. Fermo restando che le perplessità rimangono. Penso ad esempio al fatto che Nicola Ottaviani è stato percepito come il sindaco più vicino alle periferie... Beh, vorrei ricordare che gli interventi effettuati in Corso Lazio sono parte di progetti messi in campo dall'amministrazione precedente, cioè quella di Michele Marini. Inoltre, la giunta Ottaviani non è stata capace di intercettare risorse comunitarie».

Quindi una vittoria più di comunicazione che di concretezza?
«Nicola Ottaviani è stato abile a dare l'impressione di una città dinamica e piena di cantieri aperti. Secondo me la sua azione non è stata travolgente, ma come ho detto rispetto molto la sua persona e allo stesso modo la scelta degli elettori va rispettata».

Lei è un personaggio politico ormai affermato a livello locale, sta per caso pensando a presentarsi alle regionali?
«Mi sono già candidato alle regionali nel 2013, ottenendo un buon numero di preferenze (3.192), ma ora non ho velleità di candidatura. Ora voglio pensare alla città, dove sono radicato, per migliorarla. La mia attività, del resto, comincia fuori dalle stanze della politica. Sono sempre a contatto con le persone e ho un'associazione con numerosi iscritti. Così ho costruito il mio consenso».

La Pisana per ora non le interessa. L'orizzonte di prossimo candidato a sindaco le è più congeniale?
«L'idea mi affascina e se ci saranno i presupposti non mi tirerò indietro. Ma ora è presto per queste valutazioni, dobbiamo prima pensare a fare buona opposizione ricostruendo il Pd, da questo non si può prescindere. A tal proposito vorrei ringraziare e fare un in bocca a lupo ad Alessandra Sardelliti, che era con me in tandem nella lista. Siamo stati una delle poche coppie che ha funzionato, entrambi siamo stati eletti. Sarà un piacere lavorare al suo fianco».