L'abbandono di Natascia Di Schiavi Iorio, la scadenza contrattuale con la TreEsse e le opere pubbliche. Anselmo Rotondo si racconta a ventiquattro mesi dal suo ingresso nel Comune di Pontecorvo con la fascia da sindaco tra pubblico e privato.

A due anni dall'insediamento come è cambiata Pontecorvo?
«Onestamente credevo potesse cambiare di più. Purtroppo abbiamo un'opposizione che vive in un perenne clima elettorale. Ho lanciato più volte segnali per abbassare i toni, ma purtroppo non è avvenuto. Per fortuna c'è anche una parte di opposizione che ragiona meglio e per il territorio».

Questo clima di tensione è stato favorito anche da vostri comportamenti?
«No. Noi questo clima non lo vogliamo, lo subiamo. Basti pensare ai centinaia di esposti, pretestuosi e infondati, che ci sono stati fatti dall'inizio del mandato».

Quale accusa le ha fatto più male?
«Di accuse me ne fanno tante quotidianamente, ma ho le spalle forti. Forse la cosa che mi dà più fastidio è quando chi ha dato una immagine immorale della città vuole diventare improvvisamente il moralista. Fortunatamente i miei genitori mi hanno insegnato dei valori sani, gli stessi che ho insegnato ai mei figli. E tra questi quello più importante è l'onestà».

Qual è l'errore più grande fatto in questi due anni?
«Quello di aver perso il consigliere Di Schiavi Iorio a causa di una inesperienza reciproca. Abbiamo condiviso insieme un bel percorso e non la vedo proprio in opposizione. Anzi, posso lanciare un appello?»

Certo
«Natascia, in qualsiasi momento vorrai le nostre porte sono sempre aperte».

E invece la cosa di cui è più orgoglioso?
«Tante. Sicuramente l'avvio dei lavori per Lungoliri per i quali mi sono battuto molto andando decine di volte in Regione. Un risultato importante nonostante c'è stato chi ha messo i bastoni tra le ruote».

Nell'ultimo tempo si è parlato di fibrillazioni in maggioranza. C'è crisi?
«Negli ultimi tempi avevo notato poca partecipazione di alcuni assessori. Quel messaggio, diventato di dominio pubblico, era per un gruppo privato perché volevo un cambio di passo fissando al 30 giugno il giorno in cui avrei verificato la situazione. Posso dire che l'inversione di rotta c'è stata».

Questione TreEsse. Tra un po' scade il contratto. Cosa farà?
«Non possiamo internalizzare il servizio per mancanza di personale. Faremo un nuovo bando, ma con condizioni e agi diversi».

Ha mai pensato di lasciare tutto?
«Sì, l'ho pensato. Poi mia moglie, la donna che più rispetto e con cui condivido la vita da trent'anni, mi ha detto una cosa bellissima: "Io ero contraria, ma ora sei sindaco e devi andare fino in fondo". Mi ha ridato la carica per affrontare i prossimi tre anni».

Andrebbe a cena con Roscia o Renzi?
«Nessuno dei due è il mio tipo di commensale. Scelgo Natascia Di Schiavi Iorio».

Nella campagna elettorale la colonna sonora della sua squadra era "Noi con voi" dei Pooh. Oggi che siete al governo qual è la vostra colonna sonora?
«Era "Emozioni" di Lucio Battisti. Perché chi vive di sentimenti puri, come quelli che vivono tutti i componenti della squadra, vive di emozioni vere, belle, uniche».