Nessuna sorpresa. Tantomeno una rivoluzione. Né in termini di soldi né in termini di nomi. La cifra stanziata per le posizioni organizzative resta pressoché simile a quella dell'ex giunta di centrosinistra e, nonostante l'albo, alla fine si è trattato solo di avere il timbro dell'ufficialità, perché i nomi erano quelli noti da tempo che già alcuni sindacalisti avevano fatto.
Venerdì sono state difatti assegnate 8 delle 12 posizioni organizzative: all'area Commercio e Attività produttive va Alfredo Langiano, con una retribuzione di 9.000 euro; Istruzione, Sport e Turismo restano a Domenico Ferritto con retribuzione di 7.000 euro; l'Urbanistica a Federico Pisani con 10.000 euro; Massimo Cavaliere, a cui l'Ente verserà 9.000 euro, si occuperà di Edilizia privati e Condoni; Mario Lastoria con 10.000 euro all'anno di indennità si occuperà di Opere pubbliche; all'Ambiente arriva Benedetto Sinagoga con 7.000 euro; alla Manutenzione Nino Grossi con retribuzione di 9.000 euro mentre ai Servizi sociali resta confermato Pasqualino Matera con una retribuzione di 9.000 euro.
Mancano ancora all'appello altre quattro figure per coprire i posti vacanti ai vertici del Personale, Polizia locale, Ragioneria e Tributi ma anche in questo caso, secondo quanto trapelato, non dovrebbero esserci grandi novità e saranno occupati da - rispettivamente – Canessa, Nardone, Tomasso e Casale. Rispetto al passato poche novità ma, come sempre, tante polemiche. Prima ancora che arrivi il fuoco incrociato dei sindacalisti e dell'opposizione, malumori si registrano già all'interno della compagine governativa con qualcuno che a voce neanche troppo bassa nei corridoi del municipio fa notare come posizioni organizzative che rischiano poco visto il settore che ricoprono hanno un'indennità più alta rispetto a chi, invece, è più esposto ed è responsabile di settori più delicati.
A voce alta, invece, arrivano le polemiche dell'ex amministrazione che fa notare come la rivoluzione tanto annunciata non c'è stata affatto. Più duri i sindacati che con De Nisi della Fenadip pungono l'amministrazione: «Per quel che ci riguarda la concertazione non si è mai chiusa. Il metodo scelto è stato dunque unilaterale da parte dell'amministrazione e non concordato con le Rsu e le sigle. Per noi il problema non sono i nomi, ma le cifre. Cifre che vengono ventilate ma di cui al momento non c'è ancora il timbro dell'ufficialità all'Ufficio tributi».