Il comune a un passo dal baratro economico? Secondo l'ex sindaco Michele Sirianni Notaro la verità è un'altra. Nella giornata di ieri il primo cittadino Anselmo Rotondo aveva annunciato l'avvio di accertamenti su oltre 350 famiglie di Pontecorvo. E proprio su questo aveva precisato: «Troppo spesso sento dire: in passato non ho pagato. Una politica miope che ha portato l'ente sull'orlo del default economico e solo grazie ai grandi sforzi ora si stanno ripianando». Parole pesanti.
Notaro il sindaco Rotondo ha affermato che molti cittadini, riferendosi alle tasse, dicono "in passato non pagavo" e che questo è dovuto a una politica miope del passato. Come risponde?
«La mia amministrazione ha sempre detto che le tasse andavano pagate e dovevano essere pagate da tutti. Proprio per portare avanti questo principio fu deciso di procedere a una esternalizzazione della riscossione dei tributi».
Si spieghi meglio
«Vede a Pontecorvo c'era una sacca di evasione enorme e sopra ogni soglia che doveva essere assolutamente recuperata. Il Comune però non aveva i mezzi per potersi muovere in autonomia e fare questi accertamenti».
Su questo punto siete stati contestati
«Questa scelta è stata molto criticata, siamo stati attaccati tanto in campagna elettorale. Ma oggi possiamo vedere come la stessa maggioranza ci ha dato ragione rimarcando in consiglio comunale che il Comune non ha i mezzi per svolgere questi accertamenti e affidando nuovi servizi alla società esterna».
Il sindaco dice che il Comune era a rischio default finanziario
«Non sono assolutamente concorde. L'attuale amministrazione ha ereditato un fondo cassa di circa quattro milioni di euro. Non so adesso quale sia il fondo cassa, vedremo nel consuntivo, ma sicuramente noi lo abbiamo lasciato più che in attivo».
E sui debiti del passato di cui parla il sindaco?
«Non abbiamo lasciato debiti se non quelli fisiologici determinati dalla normale amministrazione. Noi abbiamo ereditato dei debiti dalla precedente amministrazione, loro hanno ereditato dei nostri debiti e chi verrà dopo erediterà anche i loro. Si tratta di una questione prettamente fisiologica e non straordinaria. Altro non è che la normale amministrazione».