Conti pubblici in rosso per oltre due milioni e duecentomila euro e il rischio di dissesto scongiurabile solo con una manovra di riequilibrio. Questa la drastica situazione delle casse del comune di Ceprano. Il bilancio comunale disastrato, l'ipotizzata manovra di riequilibrio e i paventati tagli per far quadrare i conti hanno riempito la sala consiliare di cittadini interessati alle tematiche discusse in occasione dell'assemblea pubblica organizzata dall'amministrazione Galli, giovedì scorso, per condividere con i cepranesi le attualissime problematiche relative ai conti.

Presenti in prima linea tutti gli interessati al servizio del nido e alla mensa scolastica che potrebbero subire gli effetti di manovre di risparmio, inserite eventualmente nel piano di riequilibrio. Si tratta però di operazioni cui ricorrere qualora non dovesse concretizzarsi nessuna delle entrate presumibili. A salvare nido e mensa potrebbero giungere le somme relative agli usi civici che Autostrade deve al Comune e su cui il giudice dovrà pronunciarsi o l'affitto dei moduli del polo artigianale la cui procedura dovrebbe sbloccarsi o il canone di55.000 euro peri capannoni di Selvapiana o ancora il taglio del bosco sempre di Selvapiana che dovrebbe essere dissequestrato.

Insomma una serie di ipotetiche entrate che potrebbero sbloccarsi e rimpinguare le casse comunali, ma che potrebbero rimanere ipotetiche, ed allora i tagli saranno necessari e colpiranno i servizi a domanda. L'assemblea si è aperta con l'intervento del sindaco Galli e la successiva relazione dell'assessore al bilancio Cacciarella con cui è stata chiarita la situazione economica della città. Debiti milionari, la nuova contabilità armonizzata, la riduzione dei trasferimenti statali, l'incremento di somme dovuto dal Comune ad esempio per la gestione delle Rsa, le somme non rientrate dall'esternalizzazione del centro sportivo con i cui gestori è stato aperto un contenzioso, gli accantonamenti impossibili.

Insomma una serie di concause che oggi hanno portato il Comune in perdita, sull'orlo del dissesto. Gli amministratori hanno spiegato che dopo l'approvazione del bilancio in consiglio comunale si dovrà redigere, entro novanta giorni, il piano di riequilibrio che sarà inviato alla Corte dei Conti con cui sindaco ed assessore hanno già avviato rapporti interlocutori, nel frattempo alcune condizioni potrebbero cambiare per cui le manovre necessarie saranno calibrate sulla base del concreto stato dell'ente. Comprensibile la preoccupazione dei dipendenti dell'asilo nido Pollicino e dei genitori che hanno palesato tutti i loro dubbi in sede di assemblea e la loro contrarietà a una manovra temuta.

Del resto la gestione del nido ad oggi registra uno scoperto di circa 115.000 euro e dunque grava sulle casse comunali. Da non sottovalutare però i decreti sulla buona scuola bis che attribuiscono al nido valenza formativa, superandone la definizione di servizio a domanda, trasformazione che potrebbe modificarne l'inquadratura anche in un'ottica di razionalizzazione delle spese. In sintesi: entro aprile il consiglio comunale approverà il bilancio, in rosso di oltre due milioni e duecento mila euro ed entro novanta giorni si pianificherà la manovra di riequilibrio che chiaramente sarà pesante, ma con cui si spera saranno limitate le conseguenze.