La maggioranza non c'è più. Questo è emerso chiaramente nella conferenza cittadina di ieri sera promossa dall'ex assessore ai servizi sociali Martina Innocenzi, dall'assessore al bilancio Marco Fiorini e dai consiglieri Tullio Ambrosi ed Alessandro Battisti, in una sala stracolma in ogni ordine di posto, incapace persino di contenere i convenuti, convocata per spiegare le ragioni che di fatto li hanno portati in rotta di collisione con il sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini. Una disamina pesantissima a tratti spietata, un j'accuse durissimo nei confronti del primo cittadino e del suo operato che va ben oltre il "Piano Sinloc". Uno strappo difficile da ricucire troppe sono le distanze, soprattutto sulla scorta degli stracci che sono volati ieri sera. Dove il sindaco di Fiuggi è stato accusato di una gestione verticistica che di fatto ha escluso ogni dibattito e confronto sulle scelte amministrative e sulla passata conduzione di Atf. Alessandro Battisti ha parlato di un suicidio politico del sindaco. Tutti hanno puntato il dito contro una sorta di tradimento politico – programmatico da parte del primo cittadino. Martina Innocenzi ha spiegato le sue dimissioni anche come un gesto in nome della verità e che verità, sulla gravità delle quali vi daremo contezza più dettagliata nei prossimi giorni. Per domani il sindaco ha convocato il coordinamento di maggioranza nel tentativo di ricomporre lo strappo precisando che non avallerà: «Soluzioni al ribasso». Come questo sarà possibile è difficile spiegare viste le distanze tracciate dalle due parti in pratica in disaccordo su tutto, dalla divisione dei rami d'azienda, alla necessità di coinvolgere la comunità sulle scelte strategiche per il futuro. Siamo ben oltre la crisi politica. Ieri sera sono stati tracciati confini che attengono la stima politica reciproca. Ora il commissario prefettizio non è certamente la soluzione migliore e certifica il fallimento della politica. È lecito però chiedersi quando verrà staccata la spina? Rimettere insieme i cocci dopo ieri sera significherebbe uno sputtanamento politico certo per i quattro che hanno avuto il coraggio e la dignità di fare un passo indietro.