Un assegno alla Federazione provinciale del Pd a garanzia che una le tessere consegnate ad alcuni dirigenti del circolo locale di Cassino, poi sarebbero state pagate regolarmente.
Questo è quanto trapelato nei giorni scorsi dal circolo dem di Cassino ma ieri, a smentire questa tesi, è intervenuto direttamente il tesoriere della Federazione provinciale. Una stroncatura netta, che non lascia spazio a diverse interpretazioni. E che smentisce in maniera categorica l'esistenza di assegni, che tra l'altro non sarebbero previsti dallo statuto per pagare le tessere. «Non solo non ci sono assegni da 10.000 euro, ma neanche quelli da 1 euro», mette subito in chiaro il tesoriere. Che poi spiega: «Ma di quale garanzia parliamo? La garanzia si dà nel commercio. In un partito, a garantire, basta la parola del dirigente. Il tesseramento - rivela il tesoriere rompendo il silenzio della Federazione provinciale, che sul tema non proferisce parola, a partire dal segretario Simone Costanzo - funziona in questo modo: «Le tessere non si comprano. Le tessere vengono date in bianco ai vari dirigenti del partito a livello locale: dirigenti che il gruppo dirigente provinciale ritengono essere tali. A Cassino, trattandosi di un circolo commissariato, siamo ancora più attenti, quindi questo non sarebbe potuto accadere». Prosegue il tesoriere della Federazione: «Il dirigente, quando torna con le tessere compilate, se sono compilate bene noi le prendiamo e ci vengono pagate; quelle non compilate bene vengono rispedite al mittente, così come quelle corrette, per cui però mancano i soldi. Non ci vengono versati assegni a garanzia. E sul tema non risulta nessun esposto neanche alla commissione di garanzia provinciale: non ci sono anomalie».
Ma mentre da Frosinone fanno i pompieri, a Cassino gli incendiari gettano altra benzina sul fuoco e una delle componenti sarebbe pronta a portare il caso alla ribalta nazionale rivolgendosi direttamente alla commissione di garanzia di Roma. Il tesoriere di Frosinone è serafico: «Se arriveranno esposti si prenderà la responsabilità chi li farà». E la guerra continua.