«La visita del presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani e la contemporanea inaugurazione dello Sportello Europa al Comune di Frosinone segnano un possibile fronte di sviluppo che va approfondito. Perché oggi i fondi europei rappresentano l'unico serio e vero strumento per un possibile rilancio. Anche e soprattutto per i Comuni, alle prese con una drastica riduzione delle risorse statali e regionali. Purtroppo i dati statistici dicono che l'Italia è responsabile da sola del 45% del totale dei fondi non utilizzati (3 miliardi di euro), seguita da Spagna e Grecia (entrambe con fondi inutilizzati per 0,9 miliardi di euro, il 13% del totale)». Così Igino Gugliemi, consigliere comunale del Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli. Aggiunge: «Inutile dire che per una zona economicamente depressa come la provincia di Frosinone accedere ai fondi europei sarebbe un'ancora di salvezza. Per le imprese ma anche per gli enti locali. Bene ha fatto il sindaco Nicola Ottaviani a sottolineare la necessità di alcune modifiche nella procedura per poterli utilizzare, perché molto spesso l'Italia è penalizzata dai tempi pachidermici della burocrazia o della giustizia civile ed amministrativa. Detto questo però, credo che nella prossima consiliatura l'Amministrazione debba guardare con priorità all'utilizzo di queste risorse. Per accedere ai fondi europei (che, è bene ricordare, non sono finanziamenti a pioggia) occorrono progetti mirati e concreti, frutto di un attento lavoro e di competenze specifiche. La percentuale dei progetti che vengono presentati dall'Italia è altissima, ma è molto bassa la quota di quelli approvati. Servono figure specifiche, una sorta di "ingegneri per i fondi comunitari". Ritengo che il tema vada messo in cima alla lista delle priorità. Basta pensare alle opportunità che potrebbero esserci su temi come l'urbanistica, il traffico, il verde urbano, la riqualificazione delle periferie e il contrasto all'inquinamento da polveri sottili. L'Europa è un'opportunità che il Comune di Frosinone deve cogliere».