Non suonerà più due volte. E nemmeno una. Alcuni giorni non lo farà per niente. Il postino, quando scatterà la riorganizzazione, si presenterà a giorni alterni. La decisione aggraverà i disagi dei cittadini, che da tempo lamentano lunghe attese nelle consegne. A rendere noto il progetto di Poste Italiane è Gianfranco Schietroma. Il coordinatore nazionale del partito socialista spiega pure che nel Frusinate perderanno il posto di lavoro cento persone.

«Il nostro capogruppo al Senato, Enrico Buemi - spiega - ha presentato pochi giorni fa un'interrogazione a risposta scritta al Ministro allo Sviluppo economico e Telecomunicazioni Carlo Calenda per capire in che modo il Governo cercherà di scongiurare la riduzione degli uffici, con conseguente perdita di posti di lavoro, e il cambiamento della consegna della corrispondenza con il sistema del recapito a giorni alterni. Nella nostra provincia, con le modifiche annunciate, rischiano il posto 100 dipendenti».

Oltre all'interrogazione proposta nei giorni scorsi dal senatore socialista Enrico Buemi, anche i deputati del Psi Pia Locatelli e Oreste Pastorelli ne hanno presentato un'altra alla Camera.

«I due deputati socialisti - aggiunge Schietroma - riprendendo le notevoli perplessità manifestate dal senatore Buemi riguardo al recapito della corrispondenza a giorni alterni, alla riduzione degli uffici postali e al taglio di posti di lavoro, hanno affrontato anche il delicato tema della privatizzazione di Poste Italiane, esprimendo viva preoccupazione per la possibilità che l'importante società diventi a prevalenza privata».

Il coordinatore nazionale ribadisce, quindi, che i socialisti seguiranno con attenzione la vicenda «la quale rischia di penalizzare in modo serio gli utenti in un settore particolarmente importante».

Sono, infatti, molti, i cittadini di questa provincia che lamentano il fatto che la posta venga in realtà già consegnata in blocco, a date che non sembrano fisse o prestabilite, con i relativi disagi creati dalla scadenza di multe e bollette o anche dall'arrivo di risposte di esami medici mesi dopo averli effettuati. Qualcuno si è visto addirittura staccare anche luce e gas a causa di questi ritardi. Insomma tagli e riorganizzazioni che vanno ulteriormente a pesare soprattutto su quanti vivono in zone e frazioni montane isolate, perché privati di quello che una volta era un servizio garantito e che ora appare sempre più legato alla possibilità che il postino bussi di tanto in tanto.