Frosinone
02.12.2025 - 14:00
Un’immagine dell’ultima seduta del consiglio comunale di Frosinone
Via libera ieri mattina in Giunta al bilancio di previsione 2026-2028 e al Documento unico di programmazione. Nei giorni scorsi non erano mancate le fibrillazioni. Giovedì i due assessori di Fratelli d’Italia, Alessia Turriziani (servizi sociali) e Simona Geralico (cultura e pari opportunità), non avevano partecipato alla seduta dell’esecutivo. Venerdì sì, ma chiedendo e ottenendo un rinvio per approfondire la documentazione. Nel mezzo c’era stata la mail che il sindaco Riccardo Mastrangeli aveva inviato ad entrambe giovedì sera. Sottolineando che su un atto come il bilancio è necessaria la collegialità. E aggiungendo che ritardi nell’approvazione del bilancio possono comportare perfino la procedura di scioglimento del consiglio comunale. A dimostrazione di quanto sia seria la crisi politico-amministrativa all’interno della coalizione trasversale che sostiene il primo cittadino. Per restare al bilancio di previsione, a questo punto il confronto (interno) si sposterà in consiglio comunale. In mancanza di proroghe da parte del Governo (che però ci sono sempre state) la convocazione dell’aula di Palazzo Munari sul documento contabile dovrà essere effettuata prima del 31 dicembre. In ogni caso, a prescindere da quella che sarà la data, il voto sul bilancio sarà una tappa fondamentale. Serviranno almeno 17 sì in prima convocazione.
La situazione è nota. Il gruppo di Fratelli d’Italia (5 consiglieri), il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e Andrea Turriziani (Lista Marini) nella sostanza chiedono una verifica politico-amministrativa a tutto campo. Che passi da un azzeramento della giunta. Nell’ultima seduta consiliare hanno inviato un messaggio politico fortissimo all’indirizzo di Riccardo Mastrangeli ma pure della “galassia della Lega” che fa riferimento al deputato e segretario provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani e al vicesindaco Antonio Scaccia. Rimanendo in aula, e quindi garantendo il numero legale, sull’ordine del giorno di Domenico Marzi. Uscendo nel momento in cui è iniziato il dibattito sulla mozione di Anselmo Pizzutelli.
Dimostrando quindi di essere determinanti. Sia per il numero legale che per l’approvazione delle delibere. Sia in prima che in seconda convocazione dell’aula. Nulla è cambiato da allora. Anzi. Per tutta la giornata di ieri si è parlato di un possibile confronto tra il sindaco Mastrangeli e il gruppo di FdI, guidato da Franco Carfagna. Alla fine però non c’è stato alcun summit. Perché Fratelli d’Italia chiede una soluzione globale e decisiva, parametrata sulle delle risposte ad una serie di richieste. Politiche e amministrativa. In realtà la distanza è enorme.
Fra l’altro Fabio Tagliaferri (Fratelli d’Italia) sta andando avanti nel proposito di avere una serie di incontri con tutti i consiglieri per capire se ci sono gli spazi per andare avanti oppure no. Il nome del presidente e amministratore delegato di Ales circola da settimane come possibile candidato sindaco del centrodestra nel 2027. Un’opzione nota ai piani alti di FdI.
Per venerdì prossimo, alle ore 13, il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri ha convocato la conferenza dei capigruppo. Prima però, alle 12.30, ci sarà l’ufficio di presidenza. Il tema è quello della prossima seduta del consiglio comunale, che andrà fissata con all’ordine del giorno i punti non trattati la volta scorsa, quando è mancato il numero legale. La situazione è complessa e complicata. E il nervosismo cresce.
Sempre nei giorni scorsi era tornata a circolare l’ipotesi di attribuire al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi) la delega all’urbanistica. Anche per trasformare la coalizione trasversale (inchiodata a quota 16 su 33) in maggioranza perlomeno numerica. Una soluzione che nelle scorse settimane era stata avanzata proprio da Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani. Sulla quale però c’era stato il no della “galassia della Lega”. Adesso è tutto più difficile e c’è la sensazione netta di essere fuori tempo massimo.
Nel frattempo è già partito un vorticoso giro di telefonate (incrociate) per sondare il terreno. Per capire cioè chi sarà presente e chi no alla prossima seduta ordinaria del consiglio comunale. È in questo clima che domani si terrà il question time, appuntamento per il quale non c’è bisogno del numero legale. Ma sarà in ogni caso un “termometro”. La partita a scacchi continua.
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