"Houston, abbiamo un problema". Nella maggioranza di centrodestra però il problema non è di numeri. E alla fine neppure di tenuta politica della coalizione. Il punto riguarda le molteplici partite a scacchi che si stanno giocando. Nessuno (almeno per il momento) esce allo scoperto, nessuno chiede una verifica di coalizione o un rimpasto di giunta. Sullo sfondo però sono questi gli argomenti sul tappeto. Il sindaco Riccardo Mastrangeli guarda avanti, non concede spazi e probabilmente confida anche in possibili sponde da parte di gruppi o esponenti dell'opposizione qualora dovessero mancare dei voti in consiglio.

Il paradosso delle marcature
Nel centrodestra però nessuno vuole aprire alle opposizioni. Questo alla fine comporta come effetto che i voti non mancano, specialmente nei momento topici. I gruppi si marcano a vicenda. Poi c'è l'elemento territoriale. Prendiamo il quartiere Scalo: sul percorso del Bus Rapid Transit, sulle piste ciclabili e sulla riqualificazione di piazzale Kambo ci sono diversità di opinioni e di visioni. Ma andare alla resa dei conti significherebbe dover mettere in discussione il proprio ruolo. Nessuno è disposto a farlo. Non in questa fase comunque.

L'ultima seduta
La discussione sul question time di mercoledì è stato caratterizzato dalla fortissima polemica tra l'assessore Alessandra Sardellitti e il capogruppo del Partito Democratico Angelo Pizzutelli. Fra i due i rapporti politici sono tesi da anni. Pizzutelli è tornato su un argomento che aveva caratterizzato il dibattito politico cittadino nei mesi scorsi. L'esponente dei Democrat ha ricordato una presa di posizione della Sardellitti. La quale ha risposto dopo che il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri le aveva chiesto cosa intendesse fare. Se cioè intendesse dire la sua oppure no. In realtà Angelo Pizzutelli non aveva tanto presentato un'interrogazione (la seduta era quella dedicata al question time), quanto ricordato un episodio. La polemica è stata durissima. A parte il consigliere Mauro Vicano, nessun altro è intervenuto. Nè nelle file del centrodestra nè del centrosinistra. La realtà è che entrambe le coalizioni hanno dei problemi.

Tagliaferri e Pizzutelli
Massimiliano Tagliaferri non è soltanto il presidente dell'aula, ma anche l'elemento di punta della Lista Ottaviani. Negli ultimi giorni all'interno del centrodestra non sono mancate le preoccupazioni per i "silenzi assordanti" di Massimiliano Tagliaferri. Il quale ha esternato all'interno della maggioranza i suoi dubbi e le sue perplessità sul tracciato del Brt per esempio. Ma anche su altro. Inoltre, nel corso di una riunione della maggioranza proprio sul Bus Rapid Transit c'è stato un botta e risposta al calor bianco tra lo stesso Massimiliano Tagliaferri e Alessandra Sardellitti. Alla fine entrambi hanno optato per una sorta di "tregua armata", concetto diverso da una pace vera e propria.

Le tensioni politiche infatti sono rimaste. Quindi c'è la posizione di Anselmo Pizzutelli, consigliere della Lista Mastrangeli che ha la delega allo Scalo. Sia sulla riqualificazione di piazzale Kambo che sul percorso del Brt e sulle piste ciclabili Pizzutelli ha una visione che non coincide con quella del sindaco Riccardo Mastrangeli. Lo si è visto chiaramente in più di un'occasione. Ma non è in discussione la tenuta della maggioranza. Nei mesi scorsi si è ipotizzata la possibilità della formazione di un nuovo gruppo consiliare. C'era stata l'uscita dall'aula prima della votazione di un punto all'ordine del giorno di Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo), Maurizio Scaccia (Forza Italia) e Giovanni Bortone (Lega). Però un gruppo consiliare non è stato formato.

Gli assetti e le manovre
Riccardo Mastrangeli non intende effettuare alcun rimpasto di giunta. E ha sempre ripetuto che la bussola rimane quella determinata dal risultato elettorale del 2022. Compreso l'accordo che lo stesso Riccardo Mastrangeli e Nicola Ottaviani siglarono con Mauro Vicano nel corso del ballottaggio. Sulla base di quella intesa Alessandra Sardellitti è stata nominata assessore. La maggioranza di centrodestra è composta da 22 consiglieri: 5 della Lista Ottaviani, 4 di Fratelli d'Italia, 3 della Lista Mastrangeli, 3 della Lista per Frosinone, 2 di Forza Italia, 2 della Lega, 1 di Frosinone Capoluogo.

Poi c'è Mauro Vicano, che si è candidato a sindaco autonomamente e che poi al ballottaggio ha raggiunto un'intesa politico-programmatica con Mastrangeli. Quindi il sindaco Riccardo Mastrangeli, che è anche consigliere. L'assetto della Giunta è il seguente: 2 assessori della Lista Ottaviani, 2 di Fratelli d'Italia, 1 della Lista per Frosinone (il vicesindaco Antonio Scaccia), 1 di Forza Italia, 1 della Lega, 1 di Frosinone Capoluogo. Quindi c'è Alessandra Sardellitti, sostenuta da Mauro Vicano. Inoltre Mastrangeli ha attribuito alcune deleghe ai consiglieri, in particolare a due rappresentanti della sua lista civica (Anselmo Pizzutelli e Francesco Pallone), che non esprime assessori nell'esecutivo. Assetti che il primo cittadino non intende modificare.

Al punto che quando recentemente le fibrillazioni hanno determinato un possibile punto di rottura, Mastrangeli ha detto che era preferibile il ritorno anticipato alle urne. Infine, anche e soprattutto nella prospettiva delle elezioni europee di giugno, potrebbero esserci dei passaggi da un gruppo all'altro. I partiti stanno studiando le possibili mosse. L'unica vera variabile è proprio questa. Perché a quel punto potrebbero essere i partiti del centrodestra a chiedere un rimpasto o una verifica.