In diversi non erano d'accordo e infatti non hanno partecipato. Ma il sindaco Riccardo Mastrangeli ha anche scelto di voler stare da solo nel confronto con i commercianti e con i cittadini del quartiere Scalo. Continua a far discutere (e parecchio) l'incontro di mercoledì scorso alla Sacra Famiglia. Nei giorni precedenti il dibattito nel centrodestra non è mancato.

Uno contro tutti
Riccardo Mastrangeli conosce benissimo il quartiere della Stazione. Sa che le misure previste nel Piano urbano della mobilità sostenibile (piste ciclabili e Brt) hanno determinato dubbi e malumori nella zona. Così come è consapevole dell'influenza e dell'autorevolezza di comitati come Laboratorio Scalo, peraltro per anni guidato da Anselmo Pizzutelli, consigliere eletto con la Lista Mastrangeli e che adesso ha le deleghe proprio allo Scalo. Il fatto che non fossero presenti assessori ha determinato una situazione obiettiva: sindaco a parte, il "più alto in grado" della maggioranza al confronto in piazza era proprio Anselmo Pizzutelli. Non ha preso la parola, anche perché non era necessario considerando gli interventi che si sono susseguiti. A un certo punto ha preferito alzarsi dalla prima fila, rendendo esplicito quello che tutti già sapevano da settimane. Vale a dire che sia sulla riqualificazione di piazzale Kambo che sul percorso del Brt ha posizioni differenti (o divergenti?) dal primo cittadino. L'assenza degli assessori ha reso ancora più evidente una distanza politica ed amministrativa notevole. Un elemento che prima o poi sarà oggetto di riflessione all'interno della maggioranza. Probabilmente nel momento in cui saranno definitive le scelte sul tracciato del Bus Rapid Transit, sulle ciclabili e sul "grado" di pedonalizzazione di piazzale Kambo. Intanto è evidente che il sindaco e il delegato allo Scalo (peraltro esponente della civica del primo cittadino) hanno visioni opposte sul futuro del quartiere sul versante della mobilità. Il fatto di voler andare da solo è stata una scelta dettata anche da questa considerazione. C'è una partita a scacchi che si sta giocando tra Riccardo Mastrangeli e Anselmo Pizzutelli. Giocata anche (anzi, soprattutto) sul significato e sul peso delle deleghe allo Scalo.

Diversi in disaccordo
Detto questo, però, molti assessori non erano d'accordo sull'opportunità di partecipare ad un evento in piazza. E lo hanno fatto presente a Mastrangeli. A cominciare dal vicesindaco Antonio Scaccia. Sia perché era facile prevedere che ci sarebbero state delle contestazioni sulle scelte adottate dall'Amministrazione, sia perché si tratta di un argomento che secondo molti va trattato nelle sedi specifiche: giunta e consiglio comunale in primis. Più di qualcuno si è posto la seguente domanda: la mancata partecipazione degli assessori può far passare il messaggio di una certa "solitudine" del sindaco? In effetti in piazza più di qualcuno lo ha detto ad alta voce. In realtà Mastrangeli non ha insistito anche per evitare che il confronto potesse essere caratterizzato da polemiche ancora più accese. Era facile prevedere infatti che gli assessori avrebbero potuto dire la loro, innescando botta e risposta al vetriolo.

Strappo evitato sul nascere
In ogni caso il fatto che gli assessori non siano stati presenti è servito pure ad evitare sul nascere fratture che, se conclamate, avrebbero lasciato il segno all'interno della maggioranza. Allo stesso modo va sottolineata la circostanza che era stato invitato pure il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri. Anche lui ha deciso di non essere presente, dimostrando quindi senso di responsabilità. All'interno delle riunioni di maggioranza Massimiliano Tagliaferri ha costantemente detto la sua ed è noto che sul percorso del Brt non ha diverse riserve. Vale lo stesso tipo di discorso fatto prima: posizioni differenti esplicitate in piazza avrebbero necessariamente determinato la necessità di un chiarimento e quindi di una verifica. Insomma, è abbastanza evidente che all'interno della coalizione di centrodestra in realtà nessuno vuole una crisi al Comune capoluogo. Peraltro in un momento delicato considerando che davanti c'è una stagione politica che culminerà con le elezioni europee e con le amministrative in 39 Comuni. Non dimenticando la circostanza che il centrodestra governa la Regione Lazio.

Fine settembre decisivo
Nella seconda metà del mese si attendono decisioni importanti, destinate a lasciare il segno. Intanto il bando di gara relativo proprio al Bus Rapid Transit. Quindi le determinazioni dei tecnici a proposito di possibili modifiche al percorso. Ricordiamo il tracciato individuato: partenza da De Matthaeis, rotatoria, poi proseguimento lungo via Aldo Modo e imboccherà via Marittima e via don Minzoni. Quindi ci sarà un passaggio sul sagrato della Chiesa Sacra Famiglia, poi il Brt prenderà la direzione di via Licinio Refice e piazza Pertini. Quindi rotatoria, via Valle Fioretta, via Monteverdi e poi via Marittima. In via Aldo Moro ci sarà il doppio senso di marcia (da e verso De Matthaeis) e questo comporterà un incrocio tra i bus. Da capire quanti e quali posti auto potrebbero saltare. Fondamentale sarà pure la creazione di nuovi parcheggi. In piazza Pertini ne è previsto uno. Bisogna tenere presente che il progetto del Bus Rapid Transit dovrà andare a regime entro il 2026. Per quanto riguarda ulteriori percorsi da includere, se ne discuterà dopo. Un tragitto lungo via Mària potrebbe starci, così come l'inclusione di zone fortemente popolate come Madonna della Neve, i Cavoni e Selva Piana. Però Mastrangeli ha spiegato che il tracciato è stato "disegnato" sull'investimento previsto di 2,5 milioni di euro. Vuol dire che altri percorsi potranno essere presi in considerazione soltanto nella prossima consiliatura. In realtà non sembrano esserci molti spazi per cambiare il percorso. Perlomeno non nei tratti essenziali.