La magnitudine del terremoto politico che ha scosso, in queste ore, la maggioranza quanto l'opposizione sarà calcolata con maggiore precisione oggi pomeriggio alle 18. Ovvero quando la presidente del consiglio comunale, Barbara Di Rollo, si ritroverà faccia a faccia con il sindaco Enzo Salera, il capogruppo del Partito democratico Gino Ranaldi e gli altri cinque consiglieri democrat. Sarà questo il momento per l'atteso "radde rationem" tra la presidente "dissidente" e il primo cittadino. Il momento per chiarire, e capire, la posizione di Di Rollo dopo il famigerato pranzo tra lei ed altri sei consiglieri di opposizione e una sfilza di "ex" inquilini della sala Di Biasio, tutti sulla sponda opposta della trincea rispetto a quella occupata da Salera.

L'incontro-scontro
Ovviamente non si tratterà di una chiacchierata tra amici di vecchia data quella che si consumerà a palazzo De Gasperi. L'uscita, per nulla avventata, della Di Rollo non è una tegola che cade all'improvviso. Ma è soltanto l'apice di un rapporto difficile che ormai perdura da mesi. Nessuno stupore, infatti, tra i più avvezzi alle dinamiche di palazzo. E nemmeno nella maggioranza si respira un clima di fibrillazione. I consiglieri parlano di «atto gravissimo», demonizzano ovviamente il tutto, ma era nell'aria che prima o poi la presidente rompesse quella corda che la legava a una linea politica da lei percepita come intollerante.

Finanche il sindaco Salera non sembra accusare il colpo. «Tutto qui?» ha detto una volta appreso della sortita della sua stessa presidente d'aula, che nel corso del pranzo ha proposto la candidatura di Luigi Maccaro, assessore alla Coesione Sociale della giunta Salera, quale nuovo candidato alle primarie dei "civici". L'obiettivo era quello di fare breccia nello schieramento dell'amministrazione, trovare l'anello debole della catena per spezzarla definitivamente.

E viste le mareggiate trascorse tra il responsabile di Exodus e il primo cittadino, il retroterra politico sarebbe stato sufficiente per legittimare lo strappo. Ma Maccaro respinge le avances: «Io candidato alle primarie? Ho già dato nel 2019».
E il suo diniego è avvalorato anche dalle rassicurazioni che il gruppo consiliare di Demos si è affrettato a far pervenire al primo cittadino dopo l'esplosione del caso politico.

Gli equilibri
La maggioranza quindi reagisce alzando gli scudi. Serrando le fila. Più di prima. I consiglieri di tutti i gruppi si ricompattano attorno alla figura di Salera. «Se Barbara andrà via ce ne faremo una ragione», dice qualcuno. Che poi è la sintesi dei diversi animi. Per quanto riguarda, invece, l'opposizione, il pranzo ha scatenato reazioni contrastanti. C'è chi punta il dito verso il consigliere di minoranza Benedetto Leone, reo di aver accettato l'invito di Renato De Sanctis e di aver sbevazzato con esponenti di spicco del Partito democratico e dell'amministrazione.

C'è chi, invece, getta acqua sul fuoco, e difende il tentativo esplorato da alcuni membri del "Comitato per le primarie" per allargare il campo e dare vita a una coalizione larga e veramente trasversale. E proprio all'interno della neo nata organizzazione civica nei prossimi giorni sono attesi dei chiarimenti. E il primo è rivolto proprio a Barbara Di Rollo: «Dimettiti da presidente del Consiglio e prendi le distanze da Salera», è il monito di Leone. La risposta, con ogni probabilità, arriverà questa sera.