Un comitato di indirizzo, promozione e controllo per affrontare le criticità della Valle del Sacco. È questa la novità annunciata da Elena Palazzo, assessore regionale all'ambiente e allo sport. In una logica di sinergia tra Montecitorio e Regione Lazio. L'organismo, che verrà costituito a breve, «opererà in una logica di sinergia tra Regione Lazio e Camera dei deputati, e vedrà coinvolte categorie e ordini professionali del territorio». All'incontro, avvenuto negli uffici dell'assessorato regionale, hanno partecipato i parlamentari di Fratelli d'Italia Aldo Mattia, Massimo Ruspandini e Paolo Pulciani, la presidente della commissione regionale sanità, Alessia Savo, e il consigliere regionale Daniele Maura.

Spiega l'assessore Elena Palazzo: «La nostra giunta, in linea con gli intendimenti del presidente Francesco Rocca, è determinata ad affrontare con urgenza la situazione di un'area così cruciale della regione, da troppo tempo in attesa di risposte chiare. Il primo passo, finalizzato alla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito, è consistito nell'approvazione di una delibera – su proposta dell'assessore alla Mobilità, ai Trasporti, alla Tutela del territorio, al Ciclo dei rifiuti, al Demanio e Patrimonio, Fabrizio Ghera, di concerto con il nostro assessorato – con la quale, sulla base dell'accordo di programma tra Regione e Ministero dell'ambiente, viene approvato il documento tecnico-scientifico per la definizione dei valori di fondo naturale delle acque sotterranee e dei suoli. A tal fine sono state prenotate risorse per 762.000 euro, così ripartite: 300.000 euro per Arpa Lazio, il restante per il Consiglio nazionale delle ricerche».

Ha continuato Palazzo: «Sulla scorta di quanto finora illustrato e alla luce dell'impegno profuso dai parlamentari di Fratelli d'Italia del territorio Aldo Mattia, Massimo Ruspandini e Paolo Pulciani, che nelle scorse settimane si erano rivolti al viceministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, proprio per chiedere un incontro istituzionale interdipartimentale, siamo arrivati a definire l'idea di un comitato che affronti in maniera coordinata le criticità di questa zona. E proprio perché è nostra intenzione accogliere le istanze del territorio, il primo incontro si svolgerà a settembre nella città di Ceccano, in provincia di Frosinone».

I temi della bonifica della Valle del Sacco e della perimetrazione del Sin (Sito di Interesse Nazionale) sono centrali per le dinamiche della provincia di Frosinone.
Esattamente un anno fa Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone, disse: «L'attuale situazione del Sin è un freno allo sviluppo industriale del territorio, senza sicuramente apportare alcun beneficio dal punto di vista ambientale. Va indubbiamente risolta, individuando un percorso di risoluzione basato su evidenze scientifiche e dati oggettivi, scevri da ideologie e strumentalizzazioni».

Sempre Diurni a dicembre affermò: «C'è un clima ostile nei confronti delle aziende, ingiustificato. Sembra che per fare impresa si debba attraversare un campo di battaglia. Una marea di regole assurde (che si moltiplicano) da rispettare. Quando si tira troppo la corda, poi si spezza. Beh, si è spezzata. Oggi temi come la sostenibilità ambientale sono diventati un brand. Così come i profili delle "governance". Penso alle pari opportunità e al sacrosanto rispetto dei diritti Noi siamo d'accordo e lo abbiamo dimostrato. Ma non possiamo accettare continui intralci e ostacoli».

Una diversa perimetrazione del Sin e la bonifica della Valle del Sacco sono operazioni fondamentali se davvero si vuole programmare il rilancio industriale della provincia di Frosinone. Altrimenti le aziende si troveranno sempre davanti un muro invalicabile. Oltre che costi (di bonifica) assolutamente proibitivi. Poi naturalmente ci sono altri aspetti che vanno considerati. A cominciare dai tempi di risposta della burocrazia in materia di autorizzazioni, soprattutto ambientali. Uno studio sinergico tra Parlamento e Regione che parta dalle criticità di diverse situazioni della Valle del Sacco può rappresentare un valido punto di partenza. A condizione che però si determini un'inversione di tendenza sul piano delle risposte concrete da dare. Alle imprese in primis.